Il popolare attore romano, proprio in una recente intervista, ha risposto ad alcune domande riguardo al rapporto con Vittorio.
Alessandro Gassmann è un famoso attore e regista, figlio del celebre Vittorio. Ben presto, quindi, ha deciso di buttarsi a capofitto nel mondo del cinema proprio come suo padre.
Una passione, insomma, che si è facilmente tramandata e che lo ha portato a presenziare in svariate pellicole sia per il piccolo che per il grande schermo.
Ad oggi, in effetti, i titoli sono decisamente numerosi e non è il caso, quindi, in questa sede di elencarli uno per uno. Tuttavia, possiamo almeno menzionarne una manciata, come, per esempio, Windsurf – Il vento nelle mani, Natale a Beverly Hills, Croce e delizia.
Tra i progetti più recenti, invece, troviamo Non odiare e le serie televisive Ritorno al crimine e Un professore, queste uscite l’anno scorso.
Inoltre, Alessandro ha anche partecipato ad alcuni spettacoli teatrali, e di Racconti disumani, in programmazione da non molto, ha curato anche la regia.
Che dire, tra riconoscimenti e varie premiazioni, quindi, Alessandro è riuscito, nel corso del tempo, ha costruirsi una carriera degna di nota.
Per quanto riguarda, invece, la sua vita privata, Gassmann tempo fa è convolato a nozze con Sabrina Knaflitz e con la quale ha avuto Leo. Proprio il ragazzo, ultimamente, si è fatto notare in qualità di cantautore, partecipando a Festival di Sanremo.
In un’intervista rilasciata al settimanale Oggi, però, Alessandro ha voluto anche parlare di qualcosa che non ha mai potuto dimenticare e che c’entra con alcuni momenti che ha vissuto insieme con il padre e il relativo rapporto.
Ebbene, Alessandro ha affermato che quando frequentava la scuola, molto spesso gli insegnanti avevano un occhio di riguardo nei sui confronti e che quella condizione gli pesava in maniera particolare.
Ha ricordato, sempre di quel periodo, anche il timore e la soggezione che gli faceva quando arrivava l’ora di mostrargli la pagella.
Ma, poi, ancora, ha anche raccontato dell’amicizia di Vittorio con il collega Ugo Tognazzi e poi infine del periodo antecedente la sua morte.
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Il giorno precedente, quando lo andò a trovare, gli preparò qualcosa da mangiare, e si accorse quanto fosse triste vederlo in quelle condizioni, proprio lui che aveva sempre dimostrato una grande forza. Le ultime parole, invece, furono molto semplici: “Mi raccomando, spegni la luce.”.