Le monete attirano sempre di più, la passione si propaga e gli esperti fanno carte false per ottenerle. Ora è la volta di una più preziosa delle altre.
La numismatica è sempre pronta a vagliare qualsiasi moneta che abbia intrinseco delle qualità inaspettate, Naturalmente si tratta di rarità. I canoni devono vertere su quelli corrispondenti ad un eventuale valore progressivo.
Le monete, da sempre, hanno incuriosito gli studiosi. Tranne le loro effigi, si è riusciti a captare il periodo in cui sono state fabbricate. E’ incredibile come una semplice coniatura in metallo dica più di qualche pagina di storia.
Attraverso lo studio del soldo, gli specialisti riescono ad individuare anche il re o l’imperatore del tempo. Per non parlare del commercio esistente grazie alle figure sulle facce delle medaglie. Un evento strabiliante.
La lira è la moneta più ricercata perchè è stata in circolazione fino ad un ventennio fa. Nel corso del tempo sia le monete che le banconote, hanno avuto molte trasformazioni. I collezionisti conoscono il loro valore e la ricerca è sempre aperta per la valutazione di possibili casi più unici che rari.
Oggi si è preso in esame la bella 100 lire di una volta. La moneta in questione era quella più grande rispetto alle altre. Era proprio bello ammirarla e capirne le arie sfumature. I possessori dovrebbero ora prestare attenzione.
La 100 lire, coniata negli ultimi atti della sua circolazione, è datata gennaio 2002. Sono delle vere perle molto considerate dagli esperti. Sono proprio le fabbricazioni che segnavano il passaggio definitivo verso l’euro.
Naturalmente restano in cima alle preferenze quelle emanate in epoca fascista perchè davvero ricercatissime. Tra il 1936/37 e 1940 questo il periodo in cui venivano commerciate in Italia. Il loro nome è detto Littore.
Il nome proviene dal Littore che era colui che aveva la responsabilità di guardare le spalle al Re. Il militare era dotato di un’arma formata da un fascio di bastoni legati intorno ad una scure che recava sempre con sè.
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Le monete in questione sono realizzate in oro, nel Regno d’Italia, firmate da Romagnoli. La loro dote è quella di essere state economicamente sfruttate solo per tre anni. Quindi un’esclusiva per chi ne possegga una, magari stipata in qualche angolo di casa.
All’asta il loro valore è altissimo; dai 15 mila ai 25 mila euro ciascuna.
