Pasqua, una festa che mette tutti d’accordo con le varie tradizioni da portare assolutamente a tavola. La gioia è nella condivisione.
Bando alle ciance, diete o sacrifici! A Pasqua ci si siede e si mangia. Il ripristino di un regime alimentari può anche attendere un paio di giorni. Oggi e domani è tempo di sedersi a tavola e di compiacere ai cuochi.
La primavera ci regala una delle festività più importanti dell’anno. Il periodo pasquale è caratterizzato dalle leccornie tradizionali che vanno dai classici antipasti fino ai dolci tipici che troneggiano sulle nostre tavole.
Il simbolo per eccellenza è l’uovo che rivanga il passaggio della rinascita. Da tempo sono diventate anche di cioccolata per la gioia dei bambini e, inutile negarlo, anche degli adulti.
Pasqua, via ai piatti simbolo della giornata che segna la Risurrezione
Ogni regione detta regole a tavola in questi giorni di festa, a iniziare dalla lontana Val D’Aosta che prepara la crescia. Un impasto di farina e uova cotta in forno da accompagnare con i salumi. In Piemonte il dolce tipico è il salame di cioccolato detto ” del papa”.
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In Liguria è impossibile nelle case non sfornare la torta pasqualina. La Lombardia ci tiene a presentare “l’insalata con i ciapp,” un piatto povero costituito da semplici uova sode. In Veneto si servono uova e asparagi e la fugassa con canditi e mandorle.
Arriviamo in Veneto dove la prelibatezza rimane l’agnello e la putissa, un pandolce con le noci. La Romagna ci sorprende con le lasagne verdi e la tardura: una minestra della tradizione con uova, pangrattato, noce moscata in un brodo di carne.
In Toscana si fa strada la schiacciata pasquale lasciata lievitare per ore al profumo di anice. Nelle Marche, come anche in Umbria e nel Lazio c’è l’abitudine di fare colazione con i salumi insieme alla classica pizza al formaggio, una vera bontà.
A tavola si porterà l’abbacchio con patate e carciofi. Anche in Abruzzo la tradizione vuole che si porti il capretto a tavola. In Molise ci sono i panzerotti ripieni di uova e formaggio mentre in Puglia si cucina l’agnello stufato con uova e piselli, un vero must.
In Sicilia la tradizione verte molto sulla classica cassata piena di canditi e pistacchio. La Basilicata cucina i classici i cardi selvatici. La bellissima Sardegna ha la peculiarità di servire l’agnello con un pane duro fatto di farina e uova.
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Una delle più belle tavolate è indubbiamente quella presentata dalla Campania. Il casatiello è immancabile con il suo sapore inconfondibile. E che dire della pastiera di grano profumata di fiori di arancio? Non ci sono paragoni.