Registrati quattro casi sospetti di epatite acuta nei bambini in Italia: i piccoli pazienti sono ricoverati in centri per le cure delle malattie del fegato.
Si sono registrati almeno quattro casi sospetti di epatite acuta nei bambini in Italia. Si tratta di casi sospetti in piccoli pazienti al di sotto di dieci anni ricoverati in centri per la cura delle patologie del fegato.
L’allarme è scattato dalla Gran Bretagna, dove in un caso su dieci si arriverebbe addirittura al trapianto.
L’OMS, in un articolo pubblicato sul proprio sito lo scorso 15 aprile, ha reso noti i dieci casi di epatite acuta grave, sempre in bambini al di sotto dei dieci anni, nella Scozia Centrale. Nei giorni successivi sono stati registrati ulteriori 74 casi.
Come riportato dall’Ecdc, Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, sono stati registrati casi in Scozia, Inghilterra, Spagna, Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi e Stati Uniti.
Si parla sempre di casi sospetti in quanto non si comprende ancora quale sia l’agente patogeno che li ha causati.
Nel corso di un’intervista a Sky Tg24, il Professor Giuseppe Maggiore, responsabile Epatogastroenterologia e nutrizione del Bambino Gesù, ha spiegato che si tratta di una
segnalazione seria che riguarda uno specifico range d’età, tra i 3 e i 7 anni: un aspetto questo molto particolare.
Inoltre ha continuato aggiungendo che sembrano
epatiti acute di rapida evoluzione e sintomatiche, quindi facilmente riconoscibili.
Quanto all’ipotesi di un legame con il Covid, l’esperto esclude che possa esserci un collegamento. In particolare l’esperto ha invitato a evitare collegamenti col vaccino contro il Covid che, somministrato a persone con patologie gravi o autoimmuni del fegato e anche a persone trapiantate di fegato, non ha mai causato eventi avversi o collaterali.
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Il professore ha dichiarato che l’epatite acuta
è una condizione rara oggi, perché sono cadute le cause fondamentali, ovvero le infezioni virali, grazie alla vaccinazione contro l’epatite B, che in Italia è offerta gratuitamente a tutti i nati, e grazie al miglioramento dell’igiene pubblica.