Francesco Paolantoni, temporaneamente costretto in stampelle, coglie l’occasione per un appello accorato che si trasforma in un atto d’accusa
Francesco Paolantoni è uno degli attori napoletani di maggior successo, avendo raggiunto, nel tempo, la fama anche a carattere nazionale. Il 66enne si è imposto come attore cinematografico e teatrale, con una presenza sempre più assidua, negli ultimi anni, in programmi televisivi molto seguiti, quali il ‘Tale e quale show’, ‘Stasera tutto è possibile’, ‘Made in Sud’ e altri ancora.
Molto seguito anche sui social, con quasi 190 mila follower su Instagram, Paolantoni coinvolge per la sua simpatia e autoironia che mette sempre in ogni suo contenuto, sul piccolo schermo e online. Ma anche per lui ogni tanto arriva il momento di sfogarsi e di non mandarle a dire.
Di recente, Francesco è stato costretto sulle stampelle a causa di una operazione chirurgica per la riduzione di una frattura di tibia, perone e malleolo. Un incidente che sta superando come sempre con il sorriso, ma che gli offre lo spunto per un duro atto d’accusa.
Nell’ultimo post su Instagram, Francesco racconta la sua esperienza sulla sedia a rotelle e in stampelle, in questo periodo in cui sta cercando, lentamente, di guarire. Tra una battuta e l’altra, il discorso però si fa serio.
Francesco esordisce dicendo: “Ho imparato a guidare la sedia a rotelle e a portare le stampelle…prima non avevo proprio idea di come si facesse!“. Il tutto però gli ha fatto aprire gli occhi su una serie di problemi, tutti quelli che affrontano i disabili alle prese con le varie barriere architettoniche.
“Ma in una città come Napoli, come si fa? E’ impossibile”, si inalbera. “E meno male che per me è una condizione temporanea, ma per chi è disabile per davvero, come la mettiamo? La mia massima stima per chi deve affrontare ogni giorno questi problemi“.
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La sua invettiva si dirige poi verso chi potrebbe fare di più, con poco: “Ma coloro che potrebbero agevolare la vita ai disabili, che abili sono? Non è che sono più disabili, dei disabili stessi?“.