Un delitto di cui si è parlato molto tempo e di cui solo in queste ultime ore si può mettere la parola fine. Ciò che è stato deciso.
Si tratta di un caso che, già qualche anno fa, aveva avuto molto risalto anche sui media nazionali. Un delitto che aveva lasciato basiti non solo per la violenza in sé del gesto, bensì anche per il motivo futile che lo aveva scatenato.
Probabilmente, infatti tanti ricordano questo giallo a dir poco incredibile di cui si è parlato di frequente e che al giorno d’oggi trova, per l’appunto, una soluzione definitiva.
Ci stiamo riferendo, quindi, all’omicidio di Giuseppe Piazza che, secondo quanto hanno appurato le indagini, è stato ucciso per una ragione in apparenza veramente di poca importanza.
Teatro di questo orribile dramma, come ci raccontano i più informati, è il cortile della casa di tipologia a ringhiera situato nella località di Besana Brianza, in provincia di Monza. Per di più, poco distante, nel frattempo, era in corso una sagra.
Così, dopo l’inchiesta e le ricerche del caso, sono stati additati come colpevoli i fratelli Michele e Angela Scarfò. Sembrerebbe che, infatti, la donna abbia chiesto di farsi aiutare dal parente a causa dello screzio con Pino.
La decisione della Corte di Cassazione
Da qualche tempo, infatti, c’era un po’ di tensione tra Angela e il vicino, soprattutto per la difficile coesistenza tra il gatto e il cane, appartenenti rispettivamente a l’uno e all’altra.
Insomma, chi di dovere ha affermato che Angela avrebbe armato di pistola Michele che a sua volta avrebbe colpito Giuseppe con forza e senza scrupoli all’addome.
Così il pm Alessandro Pepè, già tre anni or sono, aveva condotta a circa diciannove anni di carcere entrambi per omicidio volontario aggravato. Tra l’altro, non bisogna dimenticare nemmeno l’accusa di detenzione di arma da fuoco.
Inoltre, a tal proposito, si era anche deciso per un importante risarcimento di circa 10 mila euro ai figli di Giuseppe. Nelle ultime ore, però, si è tornato a parlare di questo giallo per il fatto che la Corte di Cassazione non ha accettato il ricorso, confermando sostanzialmente ciò che era stato dichiarato in precedenza.
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Tuttavia, sono cambiati gli anni di condanna che, al momento, sono stati fissati a diciassette per Michele e a undici per Angela. In questo modo, quindi, si chiude la vicenda che era cominciata all’inizio dell’estate del 2017.