Trenitalia, capotreno “emette troppe multe” e viene licenziato: la sentenza fa discutere

Un capotreno ha dovuto fare qualcosa dopo che era stato licenziato proprio dall’azienda per cui lavorava. Vediamo com’è andata a finire.

Trenitalia
Un convoglio di Trenitalia (Facebook)

Una storia piuttosto strana quella che è successa a un dipendente di Trenitalia. Quest’ultima, come si sa, è in Italia l’azienda più importante del trasporto ferroviario che ogni giorno si occupa di svariati spostamenti.

Quotidianamente, quindi, ci sono molte persone che devono ricorrere al treno per comodità e velocità, soprattutto tutti coloro che si recano al lavoro o negli istituti scolastici e che rientrano nella categoria dei pendolari.

Insomma, a seconda della frequenza dei viaggi, c’è chi preferisce acquistare il biglietto e chi effettuare l’abbonamento che, ogni tanto, d’altra parte, può anche essere un modo per risparmiare qualcosina.

Tuttavia, può capitare che ci siano anche quelli che tentino di fare i furbi e di salire a bordo senza l’apposito ticket. Ed è qui, per l’appunto, che entra in scena l’uomo, che chiameremo semplicemente signor B., che è stato licenziato da questa società per aver effettuato numerose multe in un breve arco di tempo nei confronti di quelli che probabilmente erano stati scoperti senza biglietto.

In realtà, sembrerebbe piuttosto una pratica comune, dato che se qualcuno azzarda a viaggiare senza un titolo di viaggio adeguato, sa benissimo che potrebbe rischiare di pagarla cara.

Comunque sia, stavolta, è stata proprio Trenitalia, invece, a punire il controllore che forse, secondo loro, aveva fatto anche più del dovuto. Alla fine, quindi, la decisione unanime era stata quella di licenziare il sessantenne che lavorava nel compartimento di Venezia.

Il proseguimento della vicenda

L’argomentazione di Trenitalia era che molti dei biglietti che aveva emesso personalmente all’interno del treno, in realtà, erano di un importo sbagliato e questo perciò aveva anche danneggiato la reputazione dell’azienda oltre che provocato una perdita di denaro.

Corte di Cassazione
L’interno della Corte di Cassazione (FacebooK)

Il capotreno licenziato non ha però voluto accettare questa situazione e ha deciso di portare la vicenda in tribunale. C’è voluto del tempo dall’inizio della causa, fonti ufficiali parlano del 2017, ma alla fine il determinato controllore è riuscito a vincere la causa dopo che la stessa era arrivata fino alla Corte di Cassazione.

LEGGI ANCHE –> DNA, ci sono altri campioni utili per svolta nel caso Yara Gambirasio

LEGGI ANCHE –> Dramma familiare, donna vittima di un intervento estetico in casa

Sì, perché il giudice, quindi, ha riconosciuto un valore nel suo comportamento, definendolo come estremamente preciso e intransigente e sicuramente però in grado di svolgere il proprio lavoro in maniera meticolosa. Così, è stato reintegrato nell’azienda.

Gestione cookie