Problemi per la meta preferita per le vacanze da milioni di persone ogni anno. La Sardegna è sotto scacco e la situazione è preoccupante. Cosa succede?
L’isola italiana è una delle mete vacanziere più ambite da milioni di turisti ogni estate, affascinati dal paesaggio selvaggio e dalle spiagge di sabbia bianca e mare cristallino che la circondano. Eppure la Sardegna, che tra i posti più frequentati vede Porto Cervo e la Costa Smeralda in generale, deve fronteggiare ancora prima dell’inizio della stagione estiva i primi problemi.
Questa volta, al contrario degli altri anni, non si parla, come spesso abbiamo avuto modo di sentire, di incendi dovuti al caldo e alla siccità che la colpisce per lo più ogni anno. L’anno scorso la situazione è diventata quasi ingestibile, e nella mente di molti sono ancora presenti le terribili immagini di ettari di terreno in fiamme, e di residenti costretti a fuggire dalle loro abitazioni in preda al panico più completo.
Questa volta il terrore arriva dal cielo, è proprio il caso di dirlo. Ad essere interessati una cinquantina di ettari, a lanciare l’allarme è stato il massimo esperto sardo del problema, il professor Ignazio Floris.
Il docente di Agraria dell’Università di Sassari ha spiegato l’allerta: “Ci vogliono 2 o 3 settimane per eliminare una sessantina di focolai di cavallette individuati nelle campagne del Nuorese e dell’Alto Oristanese”.
La splendida Sardegna in questo momento sta facendo una lotta contro il tempo per scongiurare problemi che possono diventare molto gravi a livello agricolo e zoologico. “Grazie ai sindaci abbiamo incontrato gli imprenditori agricoli per spiegare il nostro piano di intervento. I tecnici della Regione in questi giorni stanno operando in modo sperimentale su 6 focolai diversi” ha spiegato il professore.
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Al momento le località interessate da questa vera e propria invasione di cavallette sono i comuni di Noragugume, Ottana, Silanus, Sedilo e Bolotana. Focolai che possono causare ingenti danni alle coltivazioni.