È stato ritrovato sull’Annapurna, in Nepal, un alpinista italiano con cui si erano persi contatti per oltre 24 ore. Tutti i dettagli.
È stato stabilito un contatto tra la squadra alla ricerca di Giampaolo Corona e l’alpinista trentino dato per disperso sull’Annapurna, in Nepal.
L’uomo è stato visto scendere a quota 7mila e quattrocento metri. Lo ha riferito The Himalayan Times. L’alpinista avrebbe spiegato al pilota dell’elicottero.
Sto bene e per ora non ho bisogno di alcun supporto.
L’allarme era scattato dopo che per più di ventiquattr’ore non si erano più avuti contatti con lui. Quest’ultimo stava scendendo da ottomila metri saliti senza ricorrere a ossigeno e portatori. Stamani la squadra era andata a cercarlo partendo dal campo base.
Vi era preoccupazione per il cammino fra il Campo 3 e il Campo 2, la sezione più difficoltosa.
Il 49enne ha scalato la vetta maggiormente elevata del massiccio montuoso dell’Himalaya, che si trova nel centro del Nepal, l’Annapurna 1, che tocca gli 8mila e 91 metri.
Si tratta del decimo monte più elevato al mondo. Esistono anche altre cinque dell’Annapurna meno elevate.
L’alpinista ha compiuto varie spedizioni al di fuori dell’Europa, anche su ulteriori 8mila metri in Pakistan, Nepal e India.
Stando a delle fonti provenienti dalla base, un paio di giorni fa, Corona stava progredendo sul massiccio montuoso himalayano assieme ad Hans Wenzl (austriaco) e a Tim Bogdanov (svedese).
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Qualche giorno fa Corona aveva pubblicato il seguente messaggio su Facebook.
Siamo a 7000, io, Hans e Tim. Siamo quelli più in alto. Più in basso ci sono gli altri, con gli sherpa e tutto il resto. Domani è il summit day. Quando vediamo accendersi le loro frontali, ci mettiamo in moto anche noi. Meteo buono. E’ il momento giusto. O la va o la spacca. Del resto, dopo 4 giorni che sei sempre con 15 kg sulla schiena, sempre su e giù e a spalar neve… non vediamo l’ora.