Gli ascolti non vanno incontro al bravissimo conduttore toscano. Il progetto è ottimo, la giuria competente, ma stenta a decollare. L’ex letterina primeggia.
L’entusiasmo, quello non lo perde proprio mai Carlo Conti. L’azzardo lo ha fatto e il programma che voleva portare in trasmissione è divenuto realtà. Purtroppo i fatti non gli stanno dando ragione almeno stando ai numeri.
Vuoi perché la concorrenza Mediaset propone un reality che sta decollando, vuoi perché il progetto del format non convince appieno. Eppure il presentatore fiorentino ce la sta mettendo tutta. The Band sembrava una convinzione positiva.
Il suo amore per la musica è datato dall’adolescenza. Carlo preferì la radio al posto fisso in banca, con il dispiacere dei genitori. Claudio Cecchetto si fece convincere da quella sapienza che mostrava e non ha avuto torto.
Conti è un professionista serio ed eccelle in qualsiasi trasmissione. I Migliori anni, Tu sì que vales, sono stati i campioni di share. Qui, l’intoppo, è avvenuto con la nuova idea che sembrava perfetta. La prima puntata d’esordio non è andata male e ha incuriosito molto.
La scaletta di The Band prevede che otto squadre, formate da bande musicali, si affrontano per riuscire ad accaparrarsi il contratto finale con una casa discografica. Rispetto a quando è stato nella scorsa settimana, la puntata di ieri ha perso un bel punteggio.
La verità è che il talent fa un po’ acqua sebbene ci sia una giuria incredibile. Al tavolo d’onore siedono Gianna Nannini, l’artista impossibile da reperire, Carlo Verdone e l’anticonformista Asia Argento. I gruppi musicali sono in gamba fanno del loro meglio.
Ma di per sé il programma non è molto gradito agli spettatori da casa. Addirittura ieri è stato superato anche dall’Isola dei famosi che non certo brilla nei dati Auditel. La differenza degli ascolti è stata plateale tra le due messe in onda.
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Bisogna dare il giusto spessore alla situazione ma anche il corrispettivo tempo al format ideato da una mente brillante com’è quella del fiorentino Carlo Conti. La sua presenza è sempre stata una garanzia sul piccolo schermo.
