Primo maggio, segno indelebile dell’affermata vittoria dell’onore. Lavoro e occupazione ai primi posti del diritto dell’uomo.
C’è una data che impera a metà anno del calendario. Il primo maggio segna di tradizione la festa dei lavoratori. Un giorno in cui la storia ricorda i diritti e le conquiste soprattutto della classe operaia.
Questo giorno mette a riposo, anche se accade infrasettimanale, la popolazione intera dei paesi in cui si fa memoria di questa celebrazione. Solitamente, per sottolineare la festività, si organizzano cortei e sfilate.
Il ricordo non è solo gioia, c’è anche la spina nel fianco. Il primo maggio e anche denuncia dei diritti del terzo settore che grida giustizia. Perché la data è da attribuirsi al primo maggio, bisogna fare un passo indietro e andare oltreoceano.
Il Primo maggio, il grido dell’evoluzione che non ha mai fine
La situazione che si venne a creare è rimasta famosa con il nome di Haymarket Affair. Ci troviamo sul finire del 1800 e negli States già la fase industriale aveva visto la sua nascita. Il lavoro era pesante e faticoso gli operai chiedevano le 8 ore di lavoro.
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Proprio il primo maggio, si riunirono in uno sciopero generale che prese il nome della Grande Rivolta. Chicago si fece teatro di una protesta pacifica che urtava, molto, la polizia scesa in campo per contrastarli.
Pur di sgomberare la moltitudine dei presenti, i militari fece esplodere una bomba che fece perire molta gente comune. Fu proprio questo terribile dramma a far nascere la data in cui si evoca la dignità di chi desidera lavorare e vivere nel pieno rispetto di se stessi.
Spostandoci in Italia, sul finire della seconda guerra mondiale, un primo maggio, nel palermitano accadde una tragedia. Un gruppo di lavoratori protestavano contro il bandito Salvatore Giuliano per la spartizione dei latifondi.
La diatriba diede luogo a spari contro la folla e morirono molte persone fra cui 2 bambini. Una situazione incandescente che lasciò anche svariati feriti. La festa internazionale dei lavoratori fu decisa nel 1889 a Parigi, definitivamente.
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La data presa in considerazione segna una giornata di speranza di ottenere considerazioni maggiori. Preme sempre sulla necessità di ovviare anche alle morti sui posti di lavoro. I Sindacati lottano al fianco della classe operaia instancabilmente.