Torneranno le “domeniche a piedi”, come nel caso della crisi energetica del 1973? Cosa ha detto Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili.
A seguito dell’aumento dei prezzi dei carburanti e del rischio di una diminuzione delle forniture energetiche non si è escluso che possano tornare le cosiddette “domeniche a piedi“.
Ciò accadde nel corso degli anni ’70, quando diversi governi decisero di introdurre questo provvedimento per contrastare la scarsa disponibilità di petrolio.
Durante il mese di ottobre del 1973 scoppiò la guerra dello Yom Kippur. Egitto e Siria, con il supporto di Unione Sovietica e Germania dell’Est attaccarono a sorpresa Israele dal canale di Suez e dalle alture del Golan.
Egitto e Siria furono sostenuti dalle nazioni legate dall’Organizzazione del Paesi esportatori di petrolio (Opec) che aumentarono fortemente il prezzo al barile giungendo all’embargo dei Paesi filoisraeliani.
L’aumento del prezzo del greggio fu influenzato anche dalla crescita dei costi di trasporto per via della chiusura delle rotte coinvolte dal quarto conflitto arabo israeliano.
Cominciò dunque una crisi energetica che costrinse i Paesi dell’Ovest a introdurre provvedimenti volti al risparmio energetico.
Nel nostro Paese il quarto Governo Rumor introdusse una serie di misure per risparmiare sulle materie prime. Tra le tante, si vietò l’utilizzo di mezzi motorizzati nel corso dei giorni festivi.
Dunque veicoli fermi la domenica, tranne che per mezzi pubblici, auto del corpo diplomatico, ambulanze, vetture delle forze armate nonché quelle di polizia, vigili del fuoco, medici e veterinari, servizi postali ed editoriali e sacerdoti (in quest’ultimo caso solo all’interno del proprio comune di residenza).
Nel corso delle domeniche, i cittadini furono autorizzati a usare il trasporto pubblico locale e regionale, i bus turistici e le biciclette. Per i trasgressori multe e sequestro della vettura.
Successivamente le “domeniche a piedi” tornarono solo per contrastare l’aumento delle polveri sottili nelle città maggiormente popolate.
Attualmente tra i possibili provvedimenti per contrastare un eventuale calo delle forniture energetiche e un ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime ci potrebbe essere quello della reintroduzione delle “domeniche a piedi”.
A tal proposito, il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha dichiarato.
Stiamo riflettendo su cosa si potrebbe fare – ha dichiarato -. Non è al momento prevedibile uno scenario come quello delle domeniche a piedi come nel 1973 e nel 1974.
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Giovannini ha poi aggiunto.
Avere un piano vuol dire ritenere che un caso del genere possa avvenire a breve e con un’alta probabilità.
Tuttavia non sarebbe la situazione del momento.