Massimo Giletti e il disappunto manifestato contro la finale. Un comportamento indecoroso in prima serata. Zero tolleranza al riguardo.
Massimo Giletti è stato raggiunto da una intervista radiofonica. Il bravissimo giornalista, dopo un trascorso alla Rai, ha fatto un atto di coraggio passando a La7. È stata cosa buona soprattutto per la sua professionalità.
Massimo è un arguto redattore e dopo aver portato uno share altissimo a Domenica in, sta facendo altrettanto bene sull’emittente. Nel suo programma, Non è l’Arena, si parla di temi correnti che vanno dalla politica alle varie cronache.
Chiaramente si può parlare anche di sport se c’è stato qualche frangente da mettere in risalto. Proprio durante la chiacchierata, gli è stato chiesto un suo parere sulla finale di Coppa Italia svolta a Roma l’11 maggio.
La partita vedeva scontrarsi due storiche squadre denominate, sportivamente, il derby d’Italia ogni qualvolta disputano un incontro. E ben nota la fede calcistica del presentatore. È un tifoso sfegatato della Signora. La Juventus è la sua squadra del cuore.
Giletti è un uomo tutto d’un pezzo e non ha certo bisogno di appellarsi a fantasie per denunciare qualcosa di storto. Ammette pienamente che la Juventus sta perdendo potere. Non si scopre più il lei i lustri che hanno attraversato la lunga carriera negli stadi.
Vincitrice di un numero interminabili di scudetti e coppe, non è riuscita ad aggiudicarsi la Coppa Italia corrente. A onor del vero quello che gli ha dato più fastidio a Massimo, è stato la totale maleducazione di un giocatore verso l’arbitro.
“L’Uomo” è sacro nella disputa del game e deve essere rispettato in totus, qualsiasi decisione prenda. Il conduttore non ha digerito certo la sconfitta della sua squadra. Ancora di più non ha tollerato il comportamento violento del calciatore Brozovic quanto è stato ammonito per un fallo.
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L’insano gesto è avvenuto sotto milioni di telespettatori e secondo il suo parere a guardare la partita quella sera c’erano anche tanti adolescenti. La passione per il calcio è primaria lungo tutto la penisola.
Chi si approccia a questo splendido gioco di gruppo, deve comprendere che il rispetto è la prima cosa da mettere in pratica in campo ancor prima di calciare il pallone.
