Una vera invasione di Euro quella abbattutasi sulla provincia del Nord Italia, che nel giro di pochi giorni ha premiato tre fortunati giocatori del Gratta e Vinci.
Dieci giorni che gli abitanti della provincia settentrionale del Paese difficilmente scorderanno: nel giro di pochissimo tre giocatori hanno vinto uno sproposito investendo pochissimo e portandosi a casa un bel bottino.
Oggi sono milioni gli Italiani che giocano alle lotterie istantanee, più comunemente note con il nome di Gratta e Vinci. Istituite nel 1994, hanno riscosso un successo incredibile fin da subito, grazie alla possibilità di aggiudicarsi vincite strabilianti conoscendo l’esito dopo pochi istanti e in alcuni casi potendo riscuotere la vincita seduta stante.
La prima a vincere ben 100 milioni delle vecchie Lire è stata una badante, che ha visto cambiare completamente in un attimo la sua vita. Oggi fino a 1000 e 10.000 Euro di vincita si può riscuotere l’importo direttamente nelle ricevitorie autorizzate. Di certo un’opzione della quale non hanno potuto usufruire i giocatori dei tagliandi in oggetto, ma per un motivo tutt’altro che sfortunato.
Il 7 maggio scorso la fortuna ha fatto capolino a Mairano, paese in provincia di Brescia, dove marito e moglie residenti nella cittadina hanno deciso di tentare la sorte, prendendo un tagliando da 2 Euro nella tabaccheria di fiducia di Piazza Europa.
Una volta usciti e grattate le caselle, lo sbigottimento è salito alle stelle, quando si sono resi conto di aver vinto ben 100.000 Euro. Ma la pioggia di soldi per Brescia e provincia non era finita qui, visto che il 12 maggio una fortunata signora ha messo a segno un colpo identico. E’ successo nella frazione di San Polo, dove una donna ha centrato il biglietto vincente.
LEGGI ANCHE –> Assegno unico, l’INPS dà il via ai pagamenti: gli arretrati sottoposti a revisione
LEGGI ANCHE –> Aviaria, primo caso in Europa: l’influenza è dilagante. Quali sono i rischi che si corrono
Anche in questo caso la vincita è stata consistente, altri 100.000 Euro che hanno invaso la provincia bresciana. Rimane da capire se varrà il detto: “Non c’è due senza tre”.
