Tessera sanitaria, sanzione in arrivo per chi commette questo errore: chi rischia di venire sanzionato e perché. Tutti i dettagli.
Sono in arrivo dall’Agenzia delle Entrate delle sanzioni per omessa o tardiva ed errata trasmissione di dati della sanitaria al Sistema tessera sanitaria. Le sanzioni in questione concernono dunque le comunicazioni effettuate al Fisco riguardo le dichiarazioni precompilate.
Il Fisco ha ricordato che vi è l’obbligo da parte di determinate aziende e istituti del campo sanitario di inviare al Sistema tessera sanitaria
i dati relativi alle prestazioni sanitarie erogate nei confronti delle persone fisiche, ai fini della loro messa a disposizione dell’Agenzia delle entrate che li utilizza per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata.
La dichiarazione dei redditi precompilata potrebbe portare a sanzioni per chi compie degli errori quando invia i dati della propria tessera sanitaria. Tutte le comunicazioni errate comporteranno una sanzione di cento euro.
Devono stare molto attenti soprattutto i liberi professionisti nel momento in cui ricevono comunicazioni dal Fisco se intendono scongiurare la sanzione comminata per ogni documento con dati sbagliati.
In particolare, rischiano le aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura di natura scientifica, i policlinici universitari, le farmacie pubbliche e quelle private, i presidi di specialistica ambulatoriale, le strutture per l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa, i presidi e strutture accreditati per l’erogazione dei servizi sanitari e gli iscritti all’Albo dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
Tutti questi sono obbligati a inviare al Sistema tessera sanitaria i dati concernenti le prestazioni sanitarie erogate verso le persone fisiche al fine di renderli disponibili all’Agenzia delle Entrate. Si tratta di dati usati per elaborare la dichiarazione dei redditi precompilata.
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Come precisato dall’Agenzia delle Entrate nella risoluzione numero 22/E del 23 maggio 2022, per ogni singolo documento di spesa si applica la sanzione di cento euro, “senza possibilità, per espressa previsione normativa, di applicare il cumulo giuridico di cui all’articolo 12 del d.lgs. n. 472 del 1997“.