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Tumori, un nuovo studio rivela che c’è una soluzione al male

Pubblicato da
Beatrice Manocchio

Nuovi studi sul tumore hanno portato ad una scoperta che potrebbe cambiare il mondo, ecco di cosa si tratta.

epatite laboratorio
Laboratorio (Foto da Pixabay)

Il tumore è una malattia che negli ultimi anni si sta verificando sempre di più tra le persone e sono in tanti a morire a causa sua. Esistono cure che possono salvare, ma nella maggior parte dei casi la morte è la conseguenza.

Le ricerche continuano e sono tante le scoperte fatte al riguardo, tra tutte spunta una che potrebbe essere la soluzione ad ogni male. Ecco cosa ha rivelato uno degli ultimi studi.

Tumore, il vaccino universale che potrebbe salvare il mondo

Un nuovo vaccino anti-cancro, testato su topi e scimmie, sarebbe in grado di bloccare la cellule malate,  debellando le difese che i tumori mettono in atto per proteggersi dagli attacchi del sistema immunitario.

Campioni per analisi di laboratorio (foto Pixabay)

La rivista Nature ha pubblicato uno studio che è stato coordinato dal Dana-Farber Cancer Institute e dalla Harvard Medical School, entrambi di Boston, ed è proprio tale ricerca che indica la necessità di nuove sperimentazioni cliniche che potrebbero avviare gli studi anche sugli esseri umani.

Il vaccino contro il cancro dovrebbe insegnare al sistema immunitario a riconoscere ad attaccare le proteine specifiche che si trovano sulla superficie delle cellule tumorali. Ma la capacità di questi antigeni di stimolare una risposta immunitaria è unica per ogni soggetto ed è per questo che si verificano delle difficoltà a sviluppare un vaccino efficace per tutti.

I ricercatori guidati da Soumya Badrinath stanno seguendo un approccio diverso. Il loro vaccino anti-cancro può superare le variazioni individuali perché ha come obiettivo due tipologie di cellule immunitarie, le cellule T e le cellule NK (Natural Killer). In particolare, il vaccino stimola due proteine chiamate MICA e MICB, anch’esse presenti sulla superficie delle cellule tumorali e la cui produzione aumenta in condizioni di stress, che sono in grado di legarsi alle cellule immunitarie e attivarle.

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Il vaccino sarebbe una svolta qualora diventasse ufficiale, ma per adesso resta uno studio da seguire. E’ ancora troppo presto per affermare di avercela fatta.

Beatrice Manocchio

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Beatrice Manocchio