Il rinvenimento dei poveri resti della donna continua a tenere banco nel piccolo paese lombardo. La figlia si è rinchiusa in un silenzio assoluto.
Un omicidio che ha lasciato senza fiato dall’orrore il piccolo paese lombardo, quando giovedì il corpo della poveretta è stato scoperto dagli inquirenti. A ucciderla e farla a pezzi è stata la figlia, esasperata dalle condizioni psicologiche della genitrice, che spesso andava in giro per la cittadina urlando o in ciabatte e pigiama.
La donna ha confessato alla sorella allibita, venuta giovedì da Trento, di aver “fatto un disastro”. Stando a quanto si è potuto capire, l’anziana è stata uccisa lo scorso marzo, e poi smembrata e lasciata nella vasca da bagno. Alla quasi sessantenne era stato dato il compito di occuparsi della madre, ormai colpita da demenza senile. Una situazione diventata per la signora insostenibile, come ha confessato ai Carabinieri: “Non ce la facevo più”.
E’ quanto è stato scoperto giovedì a Melzo, in provincia di Milano, dove il corpo smembrato di Lucia Cipriano, 84 anni, è stato scoperto dai Carabinieri di zona, uccisa dalla figlia Rosa Fabbiano, 58 anni. La donna ha iniziato a fare delle ammissioni alla sorella venuta apposta da Trento per trovare la madre.
La Fabbiano da giovedì si è chiusa nel mutismo più assoluto, dopo aver ammesso il minimo indispensabile. La donna è ora accusata di vilipendio di cadavere, omicidio e occultamento. Nei prossimi giorni sarà risentita dai pm per l’interrogatorio di garanzia e si spera che si possano avere ulteriori informazioni sulla causa della morte dell’anziana, sui cui poveri resti verrà presto eseguita l’autopsia.
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Intanto il paese lombardo è sotto choc, e gli abitanti non riescono a darsi pace su ciò che è accaduto alla povera Lucia. La figlia aveva raccontato ai vicini di aver fatto ricoverare la madre in una struttura specializzata, per giustificare la sua assenza e nessuno aveva messo in dubbio le sue parole, essendo la signora da tempo in preda alla demenza.