Sparatoria mortale, preso di mira un ospedale. Il carnefice ha usato arma da fuoco all’impazzata. Sul posto è accorso la polizia locale.
E’ accaduto all’improvviso in un giorno qualsiasi. Una terribile sparatoria in uno dei luoghi più sicuri al mondo: l’ospedale. Il resoconto è gravissimo, si parla di quattro vittime e un numero indefinito di feriti.
Un uomo ha aperto il fuoco nella casa di cura passando da piano a piano. Il suo fare mieteva panico tra i poveri ricoverati che non capivano il senso. L’omicida era un afro americano sulla trentina.
Stamattina la cittadina di Tusla si è svegliata con un vero incubo. Una tragedia che ha scioccato l’intera comunità. Davanti l’ospedale si era adunata molta gente che avevano i propri cari in degenza nell’ospedale.
Il ragazzo era armato di fucile e sembrava andasse alla ricerca di qualcuno in particolare. Chi ha avuto il coraggio di fermarlo ci ha rimesso purtroppo la vita. L’omicida era in preda di uno stato mentale molto alterato. Avanzava inesorabilmente lungo il perimetro del caseggiato.
I pazienti hanno gridato aiuto per l’immane spavento. Intanto i soccorritori sono intervenuti celermente dopo la prima chiamata. Chi ha diramato l’allarme parlava di un pazzo armato e di udire colpi di arma da fuoco.
La polizia locale ha avanzato nel nosocomio alla ricerca del giovane. I testimoni hanno aiutato a ritrovarlo mentre il killer seguitava a mietere paura. Gli agenti sono riusciti ad acquietare tutto in breve tempo.
L’identità dell’omicida ancora non è stata dichiarata. La polizia sta interrogando i responsabili della struttura per capire qualche notizia in più. Seconda una prima ipotesi, l’afro americano aveva un piano preciso.
La sua mira era al secondo piano dell’ospedale più rande della città. Si era fatto spazio nella sua vita di una vendetta nei confronti di un medico. Almeno questa sarebbe una prima conclusione degli inquirenti.
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Il killer ha ucciso quattro innocenti per la sua sete di giustizia. Per fortuna gli agenti sono riusciti a mobilizzarlo per evitare una strage. L’aggressore alla fine è riuscito a togliersi la vita. Un dramma senza risposta per n uomo che non si dava pace.
