Scoperta sensazionale, emergono i resti di un ‘gigante’ di oltre 10 mila anni fa. I dettagli

Una scoperta a dir poco sensazionale, ritrovati i resti di un ‘gigante’ vissuto ben oltre 10 mila anni fa. Tutti i dettagli della campagna di scavo.

scoperta resti gigante
Archeologo (Foto da Pixabay)

Nelle ultime settimane il nostro Paese è protagonista di numerose (e sensazionali) scoperte archeologiche. Si tratta di tasselli molto importanti che ci permettono di dare risposte a domande che ci poniamo da secoli. Un passato così lontano da essere talvolta un mistero per molti.

La notizia arriva direttamente dal nord Italia si deve grazie alla secca del Po che ha riportato alla luce i resti di un gigantesco animale volente vissuto ben oltre 10 mila anni fa. Vediamo più da vicino di cosa si tratta. Curiosi?

Scoperta senza paragoni, dal fiume Po affiorano i resti di un megacero

Siamo al cospetto di una spettacolare scoperta che riguarda la vasta area della Pianura Padana. Negli ultimi anni, infatti, sono stati riportati alla luce altri animali immensi quali mammut e bisonti.

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Fossili (Foto da Pixabay)

Il teschio del megacero è riemerso con la secca del fiume: si tratta di una specie che ricorda i nostri cervi. E’ dotato, infatti, di corna gigantesche e rassomiglia in modo particolare all’alce irlandese. La sua diffusione è molto vasta ed ha abitato per lungo tempo l’Europa e l’Asia centrale.

E’ emerso che i primissimi ritrovanti appartengono addirittura a 400 mila anni fa. Per quanto riguarda la loro estinzione invece si sono confrontate du diverse scuole di pensiero, ma alla fine è prevalsa la tesi secondo cui si sarebbero estinti dopo l’era glaciale.

Questo significa che i megaloceri non solo sono sopravvissuti a temperature impressionanti, ma hanno abitato la Terra anche molti anni dopo. Ad oggi i resti sono conservati ed esposti presso il Museo Naturalistico Paleoantropologico in provincia di Cremona.

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Sono animali che non si assocerebbero alla Pianura Padana, ma 180.000 anni fa, ovviamente, era tutto diverso – queste le parole del professor Persico. Chissà cosa si nasconde ancora in profondità. Non ci resta che attendere le prossime scoperte.

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