Assegno unico per tutti i nuclei familiari. I requisiti devono rientrare nella norma erogata dal Governo a inizio anno 2022.
A inizio anno il Governo ha emanato una nuova norma che permette alle famiglie di assicurarsi l’assegno unico. Il nuovo sussidio è a sostegno dei nuclei aventi un reddito fino a €15000 e la quota varia a seconda del documento Isee.
Il contributo può essere impostato già dal periodo che comprende il settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età per i figli. Se il nucleo familiare è composto anche da figli maggiorenni che studiano è possibile un aiuto di circa €85 mensili.
Meglio recarsi in un ufficio apposito e chiedere delucidazioni riguardanti i figli maggiorenni che studiano o che lavorano. C’è la possibilità di usufruire di un aiuto anche se la loro età è maggiore di 21 anni e permangono in famiglia.
L’assegno non tozza con altre misure di aiuto compreso il bonus asilo nido. La domanda deve essere presentata all’INPS correlato di tutta la documentazione. Naturalmente gli uffici si sono arrogati il diritto di fare una cernita delle domande arrivate.
Il controllo è stato cauzionale per impedire che il contributo vada nelle famiglie che non hanno i requisiti adatti per il versamento. Tutti coloro che sono riusciti a fare la domanda in tempo hanno potuto usufruire anche degli arretrati.
Gli uffici dell’INPS hanno chiarito che da ora chi riesce ad eseguire tutto l’iter entro il 30 giugno, riuscirà ad ottenere anche gli arretrati. Una volta messo piede nel mese di luglio non ci sarà più questa possibilità di riscossione.
Le famiglie che ancora non sono in possesso dell’ ISEE 2022 possono fare lo stesso la domanda per ricevere almeno la cifra minima di €50. Nel caso che i genitori lavorino entrambi o percepiscono la naspi possono richiedere il bonus di €30.
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Possono beneficiare dell’assegno unico anche i lavoratori autonomi agricoli. Qualora i genitori sono separati l’assegno unico viene erogato a dove sono stati collocati i figli. C’è la possibilità anche che un solo genitore possa intascare l’assegno.
La decisione spetta al giudice se c’è incomprensione fra le due parti. Oppure, in caso contrario, previo un accordo consenziente tra i genitori.