Caricatore USB universale, in arrivo per tutte le aziende entro l’autunno 2024. Cosa c’è da sapere? Cosa cambierà per i dispositivi?
L’eventualità di adoperare un solo tipo caricabatterie è finalmente realtà. Possiamo dire addio a mille file: uno per le cuffie, uno per il cellulare, uno per il tablet. Ne avremo solo uno in grado di caricare tutti i nostri dispositivi. Un vero e proprio passo da gigante in campo tecnologico.
Ad adeguarsi il prima possibile dovranno essere le aziende del settore che entro l’autunno 2024 produrranno per i loro dispositivi un solo modello di caricatore: USB-C. Ai 24 mesi di tempo necessario per conformarsi al cambiamento, ne sono stati aggiunti 16 per la produzione di laptop.
Si tratta di un vera e propria evoluzione, uno stravolgimento che risolverà davvero decine e decine di intoppi. I prodotti interessati, ovviamente, sono i dispositivi di piccola taglia come i telefoni cellulari, le cuffie e i laptop.
Questo vuol dire che con lo stesso caricabatterie USB Type-C potremmo caricare indistintamente i nostri strumenti elettronici. Come detto in precedenza, la nuova norma abbraccia anche i produttori di laptop che, però, avranno a disposizione un anno e mezzo in più per adeguarsi.
Ma non è tutto, perché stando a quanto previsto dalla nuova legge, dovranno essere apportate delle modifiche anche a quei dispositivi che prevedono una carica rapida e senza fili. Essi, infatti, dovranno ricaricarsi alla stessa velocità con qualsiasi caricabatterie compatibile.
Per oltre dieci anni si è atteso questo importante cambiamento, che non è solo vantaggioso in termini economici, ma è un enorme passo avanti verso l’ambiente. Questo implica, infatti, un minore spreco di risorse ed una minore produzione di rifiuti.
LEGGI ANCHE –> Smartphone, cosa rischiano i bambini troppo connessi: i risultati allarmanti di uno studio
LEGGI ANCHE –> Lo spettacolare allineamento dei pianeti a giugno, una rarità da non perdere: visibili ad occhio nudo
Qualche perplessità arriva dalla Apple che produce connettori diversi dalle altre case. Al momento non si sa che anche la grande azienda si adeguerà o meno alla nuova normativa.
