Una scelta che avrebbe del rivoluzionario, quella che da più fronti la Rai pare in procinto di fare. La tv pubblica sarebbe pronta a dire addio a una delle sue “certezze”.
Nata nel 1924 come Unione radiofonica italiana, successivamente cambiò spesso denominazione, adeguandosi alle nuove scoperte tecnologiche del periodo, finendo per acquisire l’acronimo che oggi conosciamo nel 1954: Radiotelevisione italiana.
Attualmente la Rai è il principale polo televisivo in Italia e il quinto gruppo televisivo del continente europeo. La prima trasmissione ad essere annunciata dalla neonata televisione pubblica fu Arrivi e Partenze di Mike Bongiorno e da allora, fino all’avvento della televisione commerciale con la Fininvest di Silvio Berlusconi, ebbe lo strapotere sulla comunicazione visiva nel Paese.
Da allora una delle sedi storiche della Rai è stata quella di Viale Mazzini al civico 14 a Roma, nel quartiere Vittoria, vicino al Tevere. Ebbene, pare che il CdA sia in procinto di giungere a una decisione che ha del clamoroso.
Standio a rumors sempre più insistenti, pare che la Rai sia intenzionata a dire addio alla sua sede storica nel centro di Roma, a causa degli alti costi di gestione. Benchè al momento non ci siano conferme da parte della dirigenza della tv pubblica, un documento riservato arrivato in mano ai giornalisti di Repubblica dice ben altro.
Il progetto sarebbe quello di spostare i 1324 dipendenti a Saxa Rubra dove a preve è in programma la realizzazione di nuovi edifici su una superficie di 22.000 mq di un terreno inutilizzato. Ma perchè una decisione tanto clamorosa? La scelta sarebbe da imputare agli alti costi di gestione dello stabile, risalente agli anni Sessanta, e a un problema legato all’amianto da bonificare, per il quale il costo sarebbe di circa 90 milioni di Euro.
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Trovandosi in uno dei quartieri più belli della Capitale, l’immobile avrebbe alte probabilità di essere venduto senza troppi problemi. Contrario il deputato di Italia Viva, Michele Anzaldi, che ha replicato al pezzo di Repubblica così: “Dopo le torri di Rai Way, questa dirigenza Rai vorrebbe svendere un altro pezzo pregiato del patrimonio del servizio pubblico”.