Incredibile colpo di scena. Accadeva oltre 1.700 anni fa, la scoperta sconvolgente sulle antiche civiltà: ribaltata ancora una volta la storia. I dettagli.
In queste ultime settimane ci stiamo occupando sempre più spesso di scoperte archeologiche. Si tratta di notizie che hanno dell’incredibile, perché gettano una luce del tutto nuova su quello che è il passato dei nostri avi; un passato a noi sconosciuto e colmo di mistero.
Ciò di cui parleremo oggi ha anche una componente abbastanza comica, perché è stata ritrovata una pietra che presenta una particolarissima iscrizione. Si tratta, in realtà, di una pratica molto diffusa al tempo e che ha un significato diverso da ciò che immaginiamo.
E’ stata riportata in auge una pietra con impresso un simbolo fallico e un insulto. Questa simbologia, ai tempi dell’antica Roma, era decisamente molto diffusa, perché visti come immagini portafortuna.
Probabilmente la cosa, oggi, suscita qualche sorriso ma al tempo dei romani questa iconografia era presa molto sul serio. I falli erano simboli positivi e mostrati con grande orgoglio. Siamo sicuri che anche in questo caso si volesse augurare del bene?
Abbiamo qualche dubbio, perché ad accompagnare il curioso simbolo vi è anche un insulto che cita Secvndinvs Cacor – un moderno “vai a quel paese” per voler essere gentili. Stando a quanto riportato dagli archeologi potrebbe trattarsi di un’offesa mirata.
Il curioso oggetto è stato scoperto nel forte di Vindolanda ossia una base militare romana che si trova a poche centinaia di metri dal Vallo di Adriano. Si tratta di fortificazione in pietra edificata dall’imperatore – oggi patrimonio Unesco.
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La pietra è stata sottoposta ad alcune analisi e ricerche da parte di un team di esperti, rimasti colpiti non appena tradotto il messaggio. Secondo l’archeologo colui il quale ha lasciato queste parole impresse doveva avere un conto in sospeso con Secondinus.