Allarme gas in Italia: novità in arrivo da parte dell’UE. Cosa sta succedendo

Allarme gas in Italia. Il livello dei prezzi sale alle stelle. Decisioni all’orizzonte e presto alcune novità in arrivo da parte dell’Unione Europea. 

allarme gas Italia
Gazprom, Russia (Foto da Instagram)

Dall’inizio dei bombardamenti tra Russia e Ucraina sono passati ormai diversi mesi e il conflitto non sembra, al momento, volgere al fine. Le notizie sono, ormai, all’ordine del giorno. Questa non è una guerra che coinvolge solo le due nazioni interessate, ma interessa tutto il mondo e tutti i settori dell’economia.

Un grosso impatto lo sta avendo anche il nostro Paese, tant’è che vero che dall’oggi al domani ci siamo trovati a dover sostenere un rincaro dei prezzi spropositato. A cominciare dalla benzina – lievitata vorticosamente – beni di prima necessità ed ovviamente  l’aumento delle bollette. Dato che ha preoccupato enormemente gli italiani.

Gas in Italia: la situazione è sempre più critica. Nuovi tagli all’Unione Europea. Si cerca una soluzione tempestiva

La guerra è sempre più nel vivo e – come detto in precedenza – coinvolge molti settori dell’economia. Si sta, infatti, combattendo un’altra guerra interna ossia quella del gas. Le idee di Putin tal proposito sono molto chiare e non prevedono niente di buono.

La Russia ha reso noti i nuovi tagli apportati e nel giro di pochissime sono piovute una serie di brutte notizie per tutta l’Unione Europea. In Italia è stato comunicato da Eni che Gazprom, rispetto ai 63 milioni di metri cubi forniti in precedenza, ne  garantirà solo il 50%. Stesso discorso per la Francia e dalla Germania.

Questi tagli creano un effetto domino – così è stato definito – su tutti i Paesi dell’UE. Ormai non si hanno più dubbi e si afferma a gran voce che la scelta di Putin è di matrice politica. In ogni caso la situazione sembra essere al momento sotto controllo e non vi sono rischi di approvvigionamento.

Per quanto riguarda l’Italia, è ben noto che il nostro Paese può contare sull’aiuto di altri paesi quali l’Algeria. Ma non è una situazione sostenibile e auspicabile nel lungo raggio. Occorrerà quanto prima prendere dei provvedimenti, virando verso l’energia rinnovabile.

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Questa situazione continua a destare molta preoccupazione nei cittadini di tutto il territorio nazionale, spaventati da questi improvvisi aumenti.

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