La “Principessa triste” non ha passato un periodo facile e molti notano quanto sia malinconica e con il sorriso stretto. Charlene ha però un motivo ben preciso per stare così.
Sposata ormai da più di dieci anni con il capostipite di casa Grimaldi, in questo periodo sono state rare le volte che la si è vista ridere di gusto in pubblico. Charlene di Monaco è spesso apparsa, seppur elegantissima, con una maschera quasi “sofferente” sul bel viso e un sorriso tirato e di circostanza.
Come è facile intuire, in molti ne hanno dato la colpa ad eventuali problemi con il regal marito, anche se i due hanno sempre smentito, anche di recente, questi rumors, bollandoli come “infondati”.
A mettere benzina sul fuoco, poi, ci ha pensato la lunga assenza della sudafricana dalla scena pubblica, per un’infezione grave che l’ha colpita l’anno scorso impedendole di viaggiare e che l’ha costretta addirittura ad essere ricoverata per mesi in una clinica di Zurigo.
Charlene di Monaco: ecco perchè è sempre triste
Un paio di anni fa la reale monegasca aveva messo da parte provvisoriamente la sua nota riservatezza, e a un quotidiano sudafricano aveva spiegato il motivo del suo costante malessere. “Le persone fanno presto a dirti ‘perché non sorridi?’, ma non conoscono tutto quello che si nasconde dietro. A volte è difficile sorridere. Per me è stato un anno davvero doloroso, che mi ha colpito pesantemente” aveva confessato nel 2020.
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In quello stesso anno, infatti, la principessa aveva perso nell’arco di soli dieci giorni due persone per lei molto importanti e inoltre aveva dovuto vedersela con la preoccupazione sulle condizioni di salute del padre, che si era sottoposto a un delicato intervento.
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“Ho il privilegio di fare un certo tipo di vita, è vero, ma spesso sono triste perché mi mancano la mia famiglia e miei amici in Sudafrica” aveva quindi aggiunto, ammettendo, seppur indirettamente, di ritrovarsi in una “gabbia dorata”. Tutto questo dolore evidentemente per lei è stato troppo, e ha debilitato l’anno successivo la sua già fragile salute.