Il caldo che sta interessando l’Italia in questi giorni ha quasi dell’innaturale, per questo c’è chi pensa all’agghiacciante profezia di Nostradamus, che ora sembra diventare realtà.
Non è la prima volta che si parla di antiche profezie, ma stavolta sembra proprio che se ne stia avverando una. Non stiamo parlando della fine del mondo che i Maya avevano localizzato nel 2012, ma, a dieci anni di distanza, di quella che un noto astrologo aveva previsto proprio per l’anno in corso: il 2022.
Nel 1555, infatti, Nostradamus pubblicò una raccolta di profezie intitolata appunto “Les Prophéties“, nella quale parlava di guerre, pestilenze, epidemie, siccità. Qualcosa suona familiare? Ebbene, durante l’infausto anno in corso e anche pensando agli ultimi due appena trascorsi, viene da pensare che l’astronomo francese possa aver avuto ragione.
In particolare Nostradamus aveva previsto una grande siccità che avrebbe colpito il mondo nel 2022 e proprio oggi, nel 2022, le temperature mondiali stanno salendo alle stelle. Secondo Nostradamus i cambiamenti climatici e una possibile guerra nucleare (anche questa prospettiva non così impensabile) avrebbero provocato un’enorme carestia.
Con questi versi l’alchimista francese descrisse il futuro: “per quarant’anni l’arcobaleno non sarà visto. Per quaranta anni sarà visto ogni giorno. La terra secca diventerà più arida e ci saranno grandi inondazioni quando sarà visto“.
In Italia stiamo infatti affrontando una carenza d’acqua mai vista prima: dal Tevere al Po, i fiumi di tutto il Paese sono scesi a livelli preoccupanti. Il fiume di Roma era biondo e ora è diventato praticamente calvo, hanno scherzato i romani. Il Po ha visto acqua salata risalire alla foce per più di 70 metri, rendendo l’acqua del fiume inutilizzabile per l’irrigazione dei campi.
LEGGI ANCHE -> La penisola bolle, temperature roventi: le città più colpite dall’ondata di calore.
LEGGI ANCHE -> “L’Italia sarà invasa”, l’allarme dei ricercatori punta il dito verso Est: cosa accade.
Si parla addirittura di contingentare l’acqua in un Paese che di sole, acqua e vento non ha mai avuto carenza. In Emilia Romagna, ad esempio, lo stato di emergenza è già stato dichiarato: neanche il tempo di dichiarare finito quello dovuto alla pandemia da Coronavirus che già ci troviamo ad affrontare una nuova enorme catastrofe naturale.