Secondo quanto è emerso sembrerebbe proprio che in Italia ci sia un problema con le spiagge: scopriamo cosa sta accadendo.
L’Estate è assolutamente cominciata, alcuni di noi hanno quindi già provveduto a prendersi dei giorni di vacanza lontano dal posto di lavoro, altri invece stanno ancora attendendo che arrivi il sospirato momento di relax.
In effetti, ormai, diverse persone hanno già prenotato le proprie ferie, anche se, a voler guardare, non mancano gli affezionati ai last minute. Comunque sia, nonostante in Italia ci siano numerosi posti di mare spettacolari, a questo punto, diverse strutture sono già state prese d’assalto.
Solitamente, soprattutto tutti coloro che non vivono nella quotidianità in luoghi marittimi, la scelta spesso e volentieri ricade, per l’appunto, in località di mare.
Secondo alcune fonti, in particolar modo grazie a una statistica effettuata da Legambiente, pare proprio che non sia così intuitivo trovare attualmente le cosiddette spiagge libere.
Sì, perché, nella stragrande maggioranza dei casi, i lidi sono privati e attrezzati con tutte le comodità che possono servire ai bagnanti. Per la verità, però, c’è chi preferirebbe abbronzarsi o fare una nuotata senza dovere, per l’appunto, pagare una cifra che alcune volte può essere anche piuttosto esosa.
La suddetta associazione ambientalista, a tal proposito, ha scoperto che meno della metà delle spiagge italiane appare, al giorno d’oggi, libera quindi, in altre parole, accessibile senza sborsare delle somme non per tutti ritenute abbordabili.
Sembrerebbe perciò che i bagnanti abbiano deciso di effettuare una vera e propria protesta per questo annoso problema. Di recente, però, per rendere il tutto più sicuro, ricordiamo che nel Comune di Napoli l’amministrazione ha deciso per quest’anno di ridurre il numero di persone che potranno accedere alle spiagge libere.
Il tracciamento dei bagnanti, così, alla luce di alcuni fatti di violenza accaduti, potrebbe evitare il ripetersi di situazioni spiacevole, fare in modo di avere un controllo maggiore e di rendere più semplice il compito dei bagnini.
Anche gli assembramenti eccessivi peraltro sono una delle ragioni che ha spinto a prendere questa decisione. Comunque sia, per quanto riguarda la Liguria, le cose potrebbero essere diverse.
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Il presidente regionale Stefano Salvetti ha affermato che è impensabile che la costa ligure sia occupata quasi al 100 per cento, soprattutto perché la spiaggia è considerato un bene pubblico.