Scoperta sconvolgente: emersi fossili che cambiano le origini del genere umano

Scoperta archeologica a dir poco sconvolgente: emersi antichissimi fossili che cambiano una volta per tutte le origini del genere umano. I particolari. 

scoperta fossili genere umano
Resti (Foto da Pixabay)

Chi sono i primi uomini che hanno abitato il nostro pianeta? Quanti milioni di anni fa? Queste e molte altre sono le domande che cercano ancora una risposta definita. Questi sono, senza alcun dubbio, i maggiori interrogativi che gli scienziati stanno cercando di risolvere. Stravolte le “certezze” del passato circa le prime tracce del genere umano.

Ricordate Lucy? Stiamo parlando dell’ominide più famoso della storia. Fu un rinvenimento che cambiò le sorti del genere umano. Venne ritrovata nel novembre del 1974 in un ottimo stato di conservazione: fu lo scheletro più completo mai analizzato fino a quel momento e vissuto 3 milioni di anni fa.

Sudafrica, la scoperta dei fossili mette in crisi gli scienziati. Le nostre origini sono ancora più antiche di quanto si pensasse

Ma se vi dicessi che sono stati rinvenuti resti ancora più antichi? Ebbene sì, protagonista della scoperta è una grotta sudafricana – dimora di inestimabili tesori.

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Uomo di Neanderthal (Foto da Pixabay)

La sconvolgente scoperta è stata, poi, il frutto di un’importante lavoro pubblicato su una nota rivista scientifica. L’eccellente campagna di scavo ha riportato alla luce fossili datata oltre 3,6 milioni di anni fa – questo vuol dire più vecchi di Lucy. Dato che ribalta completamente la storia del genere umano.

Le Grotte di Sterkfontein sono state ribattezzate successivamente Culla dell’Umanità e rientrate di diritto nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. All’interno di essere sono stati rinvenuti un altissimo numero di fossili ominidi classificati poi come Australopithecus africanus, credendo che inizialmente fossero vissuti solo 2 milioni di anni fa.

Le analisi sono state effettuate da un team di esperti con a disposizione una pregiatissima strumentazione tecnologica e in modo particolare con una tecnica all’avanguardia che usa il radiocarbonio. I nuovi studi, dunque, hanno stabilito che i resti riportati in auge sono molto più antichi di primi fossili.

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Questa nuova datazione cambia le carte in tavola e mette il Sudafrica al centro della nostra storia, come luogo in cui vi è stata la prima evoluzione del genere umano.

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