Il periodo più atteso da tutte le appassionate di shopping è finalmente arrivato: quello dedicato ai saldi estivi. Ma perchè si chiamano così questi giorni?
Finalmente da ieri mattina i tanto attesi saldi sono iniziati in tutta la Penisola. Un periodo durante il quale è possibile acquistare prodotti a un prezzo decisamente inferiore rispetto al normale. Occasioni in molti casi da non lasciarsi sfuggire e che possono fare la differenza nei portafogli delle famiglie.
Si tratta dei famigerati saldi, che interessano l’inverno e l’estate e possono portare a un risparmio notevole per chi desidera fare shopping. Ma da quanto tempo esistono questi periodi tanto convenienti e che riempiono le tasche dei commercianti, e di solito riempiono gli armadi dei compratori?
L’origine è piuttosto lontana e può essere fissata a quasi 100 anni fa, quando il Governo di allora decise di regolamentarne l’utilizzo con una legge ad hoc che per prima le prese in esame.
Il primo a parlare di vendite straordinarie in Italia fu il regime fascista, nel 1939, descritte come “Forme di vendita al pubblico con le quali un commerciante cerca di esitare in breve tempo tutte le proprie merci o gran parte di esse”. La legge fu emanata per regolamentare la concorrenza tra i diversi negozianti.
Dopo la caduta del regime, nel 1944, il tutto divenne materia per le neonate Camere di Commercio, e nel 1980, una proposta che voleva evitare informazioni illusorie sull’eventuale risparmio divenne legge. “Eliminare quelle abnormi forme di vendita che, facendo leva sulla credulità, impediscono un corretto sviluppo di una sana e leale concorrenza, base del nostro sistema economico” lo scopo della proposta.
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Nel 1991 si stabilì che i periodi dovessero tenersi dal 7 gennaio al 7 marzo e dal 10 luglio al 10 settembre. Sette anni dopo la scelta è stata data alle singole regioni. Ma cosa vuol dire la parola saldi? Con questo termine si indica la differenza tra entrate e uscite, ed è la merce che a fine stagione risulta ancora invenduta.