Con il caldo e la siccità a farla da padroni, ci sono regole e accorgimenti da usare quando si devono innaffiare prati e giardini. Ecco quando è possibile farlo.
L’Italia sta affrontando una delle emergenze idriche più pesanti degli ultimi decenni, a causa della mancanza di precipitazioni e delle temperature record che questi ultimi mesi hanno fatto registrare.
La Protezione Civile sta addirittura pensando di emettere lo stato di emergenza per alcune regioni italiane, come Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
Si comprende, pertanto, quanto evitare sprechi d’acqua sia essenziale e in tal senso sono state emesse da molti comuni del Paese delle ordinanze particolari proprio sull’uso del bene pubblico.
Alcune di esse vietano ad esempio l’innaffiatura delle piante, orti e giardini durante le ore del giorno, alcuni comuni hanno chiuso i rubinetti delle fontane e si parla di un razionamento programmato diurno.
Come fare, tuttavia, quando ci si ritrova a dover bagnare il nostro verde, per non vederlo diventare un campo brullo e secco? Ci sono degli accorgimenti che possiamo fortunatamente mettere in atto.
Giardini e prati, come tenerli verdi senza incorrere in sanzioni
Per fortuna la natura, possiamo dire così, ci viene in soccorso, visto che in realtà il momento ideale per innaffiare piante e giardini è proprio quello intorno all’alba, al massimo una o due ore più tardi. Questo per evitare che l’acqua immessa in ore troppo calde possa addirittura “bruciare” o cuocere le piante stesse.
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Anche le innaffiature serali o addirittura notturne sono da evitare, poichè l’acqua non verrebbe assorbita del tutto, lasciando il manto umido e con i rischio di ammuffire o diventare di certo non verde come desiderato.
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Anche bagnare tutti i giorni il giardino è da evitare, poichè il manto ha bisogno di avere tempo per asciugarsi. Meglio quindi usare l’innaffiatoio ogni due/cinque giorni circa. In questo modo il vostro giardino diventerà davvero incantato.