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Televisione

Le Iene, Nadia Toffa e quel dolore che non passa mai: “Qui si sopravvive così…”

Pubblicato da
Nicola Loconte

A quasi tre anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Nadia Toffa è ancora vivo: il messaggio commovente sulla giornalista

Nadia Toffa
Nadia Toffa (foto: @nadiatoffa Instagram)

La scomparsa di Nadia Toffa, nel 2019, ha lasciato un grande vuoto nella sua famiglia e in tutti coloro che seguivano le sue gesta con grande affetto e partecipazione. La popolare giornalista de ‘Le Iene‘ si spense poco prima dei quarant’anni, malata di cancro, non riuscendo a vincere una battaglia che aveva portato avanti con grande coraggio e determinazione.

Ancora oggi, sono in molti coloro che la ricordano con immutata commozione. E il suo pensiero resta vivo nella mente dei tanti ammiratori, di amici, colleghi, ma anche dei suoi cari. Il dolore, è altrettanto vivo, ma sua madre Margherita si sforza di guardare avanti. La donna, in una lunga intervista a ‘Vanity Fair’, ha raccontato le sue sensazioni e la ‘missione’ che sta portando avanti, in onore di Nadia e non solo.

Nadia Toffa, la madre la ricorda così: “Andiamo avanti nel suo nome, c’è tanto da fare”

Pochi mesi dopo la scomparsa di Nadia, infatti, la signora Rebuffoni ha fondato una Onlus, la ‘Fondazione Nadia Toffa’, per sostenere la ricerca soprattutto in campo oncologico. Molti i progetti e le campagne attive, di sensibilizzazione e di impegno a favore della cura dei malati di cancro.

Nadia Toffa e sua madre (foto: @nadiatoffa Instagram)

Nadia prima di morire mi ha chiesto di fare il possibile per aiutare la ricerca – racconta la signora Margherita – Mandiamo avanti la fondazione a suo nome, era angosciata nel reparto oncologico soprattutto per i pianti dei bambini. In futuro, pubblicheremo diversi testi di Nadia, ne abbiamo almeno 250. Scriveva tantissimo specialmente negli ultimi mesi e mi diceva: ricordati di usarlo a fin di bene”.

L’impegno di Nadia verso i più deboli era noto da sempre, come spiega ancora sua madre: “Mi diceva: “Mamma, io corro sempre, forse perché potrò vivere poco. Non voglio sposarmi o avere figli, il mio amore più grande lo destino ad aiutare gli altri”. Non riesco a dimenticare quante persone c’erano alla sua camera ardente e le parole che mi hanno detto su di lei. Della sua malattia mi diceva tutto e mi ha resa più forte con il suo esempio”.

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Sul suo modo di combattere il dolore: “Non vado al cimitero, Nadia è a casa con me, l’ho sempre vicina. La sogno spesso e mi ha detto di essere ancora con me. La Fondazione mi ha evitato di cadere in depressione. Si vive meglio quando lo si fa aiutando gli altri“.

Nicola Loconte

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Nicola Loconte