L’acqua frizzante è un piacere per molti, soprattutto se bevuta con un po’ di ghiaccio e limone. Ma forse dovremmo dirle addio per mancanza di materia prima!
Non lo avremmo mai pensato eppure siamo stati messi di fronte a un nuovo problema: stavolta si tratta della mancanza di una materia prima un po’ particolare, un elemento a cui siamo abituati a pensare quando si parla di fotosintesi clorofilliana, quando si parla di alberi piante o respirazione in generale: l’anidride carbonica.
Stavolta, però, non si parla di scienze ma di produzione di acqua frizzante. Durante questo periodo di crisi economica e sociale, con una pandemia da una parte, guerre e siccità dall’altra, i produttori di acqua si trovano a fronteggiare una mancanza sostanziale di anidride carbonica. La conseguenza? Produrre acqua frizzante è diventato quasi impossibile!
Senza anidride carbonica non si produce acqua frizzante
Il primo a dare l’allarme su questa strana situazione è stato il presidente dell’azienda Sant’Anna, Alberto Bertone, con queste parole: “ho dovuto fermare le linee dell’acqua gasata, il 30% della nostra produzione; l’anidride carbonica è diventata introvabile, i fornitori con cui abbiamo un contratto ci hanno spiegato che non conviene più produrla e hanno fermato gli impianti“.
Di conseguenza i giornali hanno cominciato a condividere notizie su come sia praticamente impossibile avere accesso a forniture di anidride carbonica per tutti i produttori di acqua frizzante. Si tratta dell’ennesimo problema legato all’acqua che l’Italia sta fronteggiando quest’anno: da una parte la siccità che ha asciugato i fiumi e reso necessario dichiarare lo stato di emergenza idrica in molte regioni italiane (ad esempio l’Emilia Romagna).
Dall’altro il problema apparentemente meno impellente della produzione di acqua frizzante, che però rischia di provocare danni enormi alle aziende che lavorano in questo campo e ai loro introiti. Tutto ciò è legato al diffuso aumento dei prezzi dell’energia, quindi dei costi di produzione e, soprattutto, di trasporto.
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L’industria che produce acqua non è l’unica a subire danni dalla mancanza di anidride carbonica. Anche le aziende dolciarie che ne fanno uso per la produzione dei propri articoli, infatti, si ritrovano ad affrontarne una mancanza sostanziale.