Si tratta di qualcosa che ha fatto veramente piacere agli scienziati e a tutti coloro che sono interessati a questo fenomeno.
L’Antartide, come è noto, è un vasto continente situato tra il polo sud e il circolo polare antartico e che viene circondato dall’oceano Atlantico, Indiano e Pacifico.
Inoltre, le cosiddette terre emerse sono costituite da una piattaforma di ghiaccio che galleggia dalla quale periodicamente si staccano degli iceberg di enormi dimensioni.
All’interno di questo territorio, per di più, nel corso del tempo, sono state costruite delle basi idonee per la ricerca scientifica, meteorologica e anche mineraria.
Già all’incirca dalla metà degli anni Settanta, però, si è deciso di vietare la caccia per fini commerciali, ma, è invece ammessa quella che riguarda tutte le attività considerate scientifiche.
Tuttavia, negli anni, nonostante la Commissione Baleniera Internazionale abbia cercato di fare del suo meglio, ci sono state alcune situazioni fuori controllo.
Infatti, secondo alcune fonti, la Norvegia, l’Islanda e il Giappone avrebbero comunque continuato a cacciare. Insomma, una condizione che di certo non è stata facile da gestire, nemmeno dopo la comunicazione del bando.
Al momento, però, la notizia è piuttosto fresca, pare che a riguardo ci sia stata una novità che molto probabilmente può far piacere a tutti coloro che hanno a cuore ciò che concerne questo straordinario luogo del pianeta Terra.
In particolare, sembrerebbe che questo fatto non succedeva da tanto tempo, anzi, proprio da quel periodo in cui è stato istituito il divieto di caccia delle balene.
La soddisfazione degli scienziati
Ebbene, questi grandiosi cetacei recentemente sarebbero state viste a nuotare e a nutrirsi in piena libertà nelle acque dell’Antartide, formando dei gruppi.
Gli scienziati, a tal proposito, avrebbero gioito di questa scoperta che necessariamente dà un barlume di speranza. Insomma, uno vero e proprio spettacolo che non può che darci sollievo e farci, perché no, anche farci stare un po’ meglio.
Una bella notizia, quindi, che forse nemmeno i ricercatori si sarebbero aspettati. Intanto, però, rimane anche il problema dello scioglimento dei ghiacci, una condizione che non è da considerare pericoloso solo per l’ecosistema artico, bensì anche per il nostro.
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In quel frangente, tra l’altro, sembra che le ripercussioni ricadano persino sulla totale catena alimentare. Che dire, i mutamenti sono già in vista.