Incredibile scoperta dall’Italia: rinvenuti in una grotta i resti di una testuggine vissuta oltre 12 mila anni fa. Davvero sorprendente.
Nelle ultime settimane il nostro Paese sta collezionando una serie impressionante di scoperte in campo archeologico. Sempre più tasselli vengono, ormai, inseriti nell’intricato puzzle di quello che è stato il nostro passato. Il rinvenimento si deve ad un gruppo di archeologi dell’Università di Palermo.
Il team di scienziati ha lavorato nei pressi di una zona funeraria (datata Età del Rame) lavorando in profondità in una grotta in provincia di Bagheria: Zubbio di Cozzo San Pietro. Solo grazie alle analisi al radiocarbonio è stato possibile stabilire con certezza l’età del fossile ritrovato.
Memorabile scoperta a Palermo: riportati in auge i resti di una testuggine che ha vissuto l’isola 12.500 anni fa
Si tratta di un femore di testuggine appartenuto ad oltre 12 mila anni fa. A questa nuova specie ritrovata è stato dato il nome di Solitudo sicula e si tratta anche dell’esemplare più grande di tutto il Mediterraneo.
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Come abbiamo detto in precedenza, il lavoro di ricerca e di scavo è stato portato avanti dall’Università di Palermo che si è servita dal prezioso aiuto di altri dipartimenti sparsi per il mondo. Fondamentale l’ausilio dei musei e degli istituti di ricerca della Spagna, della Germania e della Polonia.
Ma ritorniamo alla famosa testuggine: è emerso che questi giganteschi animali hanno abitato l’attuale Europa per milioni e milioni di anni. La Sicilia stessa le ha ospitate fino a 200 mila anni fa, tant’è vero che molti esemplari sono stati rinvenuti in provincia di Ragusa e nei pressi di Alcamo.
Questa eccezionale scoperta è stata portata in auge nel palermitano, precisamente in provincia di Bagheria. Ritrovato un femore in ottime condizioni. Il nome che le è stato attribuito, Solitudo sicula, deriva dal fatto che possa trattarsi di uno degli ultimi esemplari che hanno vissuto l’isola.
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Continueranno i lavori di ricerca sia sul fossile ritrovato sia nella area del rinvenimento. Saranno utili strumenti che consentiranno di stabilire se sia stata la presenza umana a portare alla sua estinzione.