Mangiare insetti può diventare una soluzione per ridurre la fame nel mondo e le emissioni dannose nell’atmosfera, ma esistono dei rischi!
Di fronte all’enorme crisi di risorse, anche alimentare, che il mondo si trova ad affrontare, almeno una soluzione sembra esserci: mangiare insetti potrebbe significare contenere il problema della fame nel mondo, apportando i nutrienti necessari al nostro corpo grazie alle proteine, agli acidi grassi e ai micronutrienti di cui abbiamo bisogno.
Se pensiamo al mangiare insetti, però, ci viene anche spontaneo chiederci: ma è davvero sano? Come dovremmo gestire il consumo, la preparazione e la conservazione di questo cibo così inusuale nel mondo occidentale? Per tutti gli alimenti, insetti compresi, esistono delle accortezze da avere quando si parla di mangiare insetti: eccole!
Come conservare e consumare insetti nel giusto modo?
Da una parte mangiare insetti ci può fornire molti benefici: ad esempio questi animali sono presenti in enorme quantità, ridurrebbero il consumo energetico in fase di produzione e allevamento e possono darci un apporto di proteine non trascurabile. Dall’altra il rischio di imbatterci nei cosiddetti anti-nutrienti. Negli insetti, infatti, soprattutto quelli dotati di esoscheletro, è presente la chitina: elemento che è molto difficile da digerire e che può influire sul giusto assorbimento delle proteine.
Inoltre bisogna tenere presente che esistono anche insetti che potrebbero risultare tossici per l’uomo. Alcuni esempi sono gli insetti fanerotossici oppure quelli criptotossici come gli scarafaggi. Negli scarafaggi, infatti, è presente un’alta concentrazione di testosterone, il cui consumo prolungato nel tempo può provocare problemi al fegato e di fertilità.
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Cosa dire dei batteri e della contaminazione da sostanze chimiche? Come nel consumo di carne, pesce e derivati animali, infatti, anche nel caso degli insetti ci si può imbattere nella presenza di batteri della salmonellosi. Oppure di metalli pesanti e pesticidi! Gli insetti entrano spesso in contatto con queste sostanze, che sono spesso utilizzate nella gestione delle coltivazioni proprio al fine di allontanarne una presenza potenzialmente dannosa.