Si sperava davvero che potesse esserci un lieto fine, invece, purtroppo, la situazione è degenerata sempre di più.
Una situazione che probabilmente ha lasciato piuttosto interdetti e che fa anche preoccupare, poiché si tratta del primo caso accertato e di così gravi condizioni.
In effetti, le fonti accreditate ci fanno sapere che non ci sono state condizioni precedenti simili a queste e che si tratta per giunta di una condizione che ha portato piuttosto celermente al decesso.
In particolare, è accaduto in Veneto, poiché l’uomo contagiato, di circa più di settant’anni, era stato urgentemente ricoverato al nosocomio dell’Angelo situato a Mestre, un comune nei pressi di Venezia.
La vittima in questione era stata in Kenya per motivi di lavoro e in quel frangente sarebbe venuto a contatto con un Candida Auris, un fungo definito decisamente pericoloso e denominato, per l’appunto,ʻkillerʼ.
Per la precisione, a quanto pare, al momento quest’ultimo non può essere curato con i classici antibiotici, così, proprio per tale ragione, è importante starne alla larga.
Infatti, l’anziano pare che sia deceduto a causa della malattia contratta in Africa. Inizialmente, stando alle prime ricostruzioni, sembrerebbe che il contagiato abbia sofferto di calcoli renali, e solo in seguito sia stato trasferito all’ospedale che abbiamo menzionato poche righe fa.
Successivamente, quindi, i medici hanno effettuato tutti i test idonei del caso per scoprire infine che era proprio la Candida Auris che aveva contratto.
Inoltre, pare proprio che, secondo gli esperti, questo fungo sia difficile persino da eliminare. Non sarebbe sufficiente, perciò, nemmeno porre del disinfettante poiché è resistente agli antisettici e crea per giunta una sorta di pellicola sulla superfici.
In realtà, questo pericoloso fungo era stato isolato già del tempo fa in Giappone. Sembra quindi che già agli inizi degli anni Duemila un certo campione sia stato prelevato da un orecchio di una paziente, e da qui, perciò, deriva il nome stesso, poiché auris è semplicemente un termine latino che si riferisce proprio a questo organo del corpo umano.
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Con il passare del tempo, però, prima in Francia, e poi in varie parti del mondo, si sono potuti verificare altri casi che non possono che metterci sull’attenti, dato che negli Stati Uniti, per esempio, ne sono stati segnalati più di 3 mila.