Candida auris, i fenomeni sono sempre più in aumento. Cosa c’è da sapere a proposito di queste intenzioni? Come possiamo tutelarsi? I dettagli.
Prima di entrare nel cuore della notizia, occorre dare qualche informazione generale sulla candida auris: origine e derivazione. Si tratta di una particolare infezione che è stata isolata per la primissima volta nel 2009 in Giappone in una donna.
E’ stato stimato, però, che non fosse in realtà il primo caso ma che ce ne fossero stati degli altri. Per quanto riguarda l’Italia abbiamo avuto delle manifestazioni circa tre anni fa. Inoltre è una delle poche forme che crea candidosi anche nell’uomo.
Candida auris, quali sono i rischi maggiori? Ecco una serie di consigli utili e il corretto trattamento da seguire
Solitamente, infatti, questo tipo di candidosi va a colpire prevalentemente pazienti ricoverati in ospedale o in ambienti sanitari che risultano essere in quel momento più fragili, perché resi più fragili da una malattia o da una recente operazione.
Come abbiamo appena accennato, questa infezione trova il suo habitat naturale in modo prevalente nei soggetti più fragili. Spesso si ferma semplicemente sulla pelle senza andare oltre. Va ribadito, infatti, che all’interno delle strutture sanitarie circola con maggiore frequenza.
Chi è più a rischio? Stando a quanto emerso è stato riscontrato che i soggetti più colpiti sono le categorie più fragili come, ad esempio, i neonati e le persone anziane. In moto prevalente bisogna tenere sotto controllo chi è affetto da diabete, perché questa infezione colpisce in particolare i reni e gli occhi.
Negli ultimi anni si sono registrati straordinari successi in campo medico e si stanno portando avanti studi molto importanti per il trattamento di queste patologie. C’è un rovescio della medaglia, in quando le infezioni fungine stanno aumentando sempre più ed è fondamentale utilizzare il giusto apporto farmacologico.
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Consultare il medico è il primo step da seguire, accompagnato da una giusta terapia e dall’inizio tempestivo dei farmaci.