I pettegolezzi che ruotano attorno alla royal family britannica stuzzicano l’interesse di milioni persone, anche quando si parla di testamenti tenuti segreti.
Segreti di corte: a chi non interessano? Quando si parla di una famiglia reale come quella dei Windsor, inoltre, i pettegolezzi e le indiscrezioni non si fermano mai. Se per mesi si è parlato di Meghan Markle e Harry che hanno deciso di andare a vivere negli Stati Uniti, ora si passa ad altro. In particolare ai segreti che riguardano i testamenti e i beni tramandati all’interno della famiglia reale di generazione in generazione.
Al The Guardian, nota rivista britannica che sta sempre col fiato sul collo di reali e celebrity, non è andata giù una decisione dell’Alta Corte inglese. Questa assicura infatti segretezza riguardo i testamenti dei monarchi e dei membri della famiglia reale, ma non tiene conto di un elemento importantissimo. I testamenti dei liberi cittadini sono pubblici, perché quelli dei reali non dovrebbero esserlo? La legge è uguale per tutti e il Guardian si sta battendo per avere accesso a informazioni che dovrebbero essere di pubblico dominio.
La famiglia reale inglese ha tramandato beni nascosti per milioni di sterline
Scavando tra gli archivi della famiglia reale e risalendo fino ai tempi della regina Vittoria e di suo figlio Edoardo VII che regnò dopo di lei, la rivista ha scoperto ben 33 testamenti segreti. In questi documenti si ritiene che siano stati nascosti beni per un valore pari a 180 milioni di sterline, che ammontano a circa 210 milioni di euro.
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Ma non finisce qui: il Guardian ha cominciato a indagare sulla questione dopo che si è visto negare l’accesso al testamento del principe Filippo, morto nell’aprile del 2021. Ha quindi fatto un ricorso al tribunale inglese, chiedendo come sia possibile che gli ufficiali prendano decisioni del genere senza motivarle, negando l’accesso agli atti pubblici ai giornalisti.
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Di lì hanno cominciato a sorgere domande su tutti i nobili venuti a mancare nel corso dell’ultimo secolo e oltre: non si è potuto avere accesso al testamento della regina madre, morta ormai nel 2002, né del marito di Elisabetta. Ciò che è certo è che il Guardian non vuole fermarsi!