I ricercatori, proprio in questo periodo, hanno effettuato uno straordinario ritrovamento che ha davvero sorpreso.
Gli archeologi hanno un importante compito che aiuta a scoprire quello che è stato in passato della nostra civiltà. Si tratta di una missione assolutamente delicata di cui non tutti probabilmente ne sarebbero capaci.
Ci vuole persino una grande pazienza e una passione inconsueta per cercare di capire meglio ciò che è accaduto molti anni addietro. Proprio per questo motivo, quando avviene una scoperta, non è sicuramente da prendere sottogamba, anzi, al contrario, bisognerebbe dargli il significato che merita.
A questo punto, quindi, è interessante pensare che i ricercatori di tutto il mondo ancora oggi si stanno dando da fare per fare chiarezza su certi misteri che sono difficili da comprendere.
Un’immensa soddisfazione, però, avviene di certo quando, da un ritrovamento, si scorge qualcosa di fondamentale per la nostra cultura stessa.
Questo, perciò, sembra il caso di quello che è stato scoperto di recente e che può di sicuro far gioire non solo chi è appassionato di questo argomento, ma anche ogni rappresentante del Bel Paese.
Eh sì, perché si tratta, stavolta, di qualcosa che ci riguarda molto da vicino e che dovrebbe aiutarci ad aggiungere delle informazioni in più di una regione della parte meridionale della Penisola italica.
Ci stiamo riferendo, infatti, alla recente scoperta effettuata a Selinunte, una città antica che si trova nella zona sud-occidentale della Sicilia.
Lo straordinario ritrovamento
Ebbene, stando alle ultime ricerche, perciò, sarebbe stata scovata l’agorà più estesa del mondo che possiede la forma di un trapezio. Al centro di essa, peraltro, è stata riconosciuta la tomba di Pammilo, nonché il fondatore del luogo in questione.
In particolare, si tratterebbe di un’area decisamente grande, di più di 30 mila metri quadrati, nei pressi della provincia di Trapani. La campagna di scavi, al timone di Clemente Marconi, ha persino fatto scoprire una sirena in avorio e un calco di uno scettro.
Insomma, sembrerebbe che, secondo le parole del direttore, queste rivelazioni siano state per giunta superiori a quelle che ci si sarebbe potuto aspettare.
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Vedremo, dunque, se anche altro potrà essere spiegato nei minimi particolari, dato che c’è anche un amuleto che fa capire come questa città sia stata caratterizzata da una certa ricchezza nel VI secolo a.C.