Mara Venier rivanga un passato doloroso. Un rischio che l’ha fatta precipitare in un vero terrore, un panico ancora vigile nella memoria.
Siamo abituati a vedere Mara Venier in veste di un impeccabile padrona di casa. Eppure anche la signora della domenica conserva dei ricordi indelebili della sua vita passata. Oggi è una delle donne più ammirate dello schermo televisivo.
Zia Mara come ama farsi definire dei suoi ammiratori e un artista molto alla mano. Grazie anche all’unico consiglio che gli diede il suo ex compagno Renzo Arbore ha saputo conquistare proprio tutti. La semplicità innanzitutto a partire dal viso acqua e sapone.
La bellissima veneziana ha portato dalla sua parte una bella fetta di utenti. I follower sono in tanti come testimoniato dal suo profilo social dove è attivissima. Mara ama riprendere la sua quotidianità per sottolineare che il personaggio non si allontana dal suo essere.
La televisione ha trovato in lei la vera espressione della genuinità. La Venier è una formidabile cuoca, è bravissima a preparare una speciale crostata che fa impazzire la sua amica del cuore Sabrina Ferilli. E’ una nonna molto affettuosa come si evince dai video postati.
Il passato di Mara è stato segnato da un avvenimento che le ha procurato un grande spavento. La veneta più nota del piccolo schermo lo ha raccontato lei stessa in una intervista. Ne è passato di acqua sotto i ponti. Il ricordo riguarda la sua adolescenza.
Mara era una ragazza molto solare e bellissima, Non lontano dai canoni a cui siamo abituati a vederla ancora oggi che ha superato la settantina. Amava un uomo e rimase incinta. Purtroppo il clamore sarebbe stato insopportabile davanti al cospetto della gente del paese.
L’unica soluzione era rappresentata dal matrimonio riparatore. Con non troppa convinzione, a soli 17 anni, la giovanissima conduttrice dovette cedere e sposarsi. La cosa però che la turbò molto fu il pericolo di vita alla nascita della sua splendida piccola Elisabetta.
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Era venuta alla luce prematura e i medici scuotevano il capo. La decisione di chiamarla così grazie ad una suora a cui deve molto. Attimi di puro terrore che ancora oggi ricorda con tremore.