C’è un inquietante ritrovato che è apparso in un antico monastero e che ha allertato gli studiosi. La lettera sarebbe stata scritta nientemeno che da LUI.
E’ un mistero che dura da più di tre secoli e mezzo, e che risale quindi alla fine del 1600, negli anni simbolo e causa di inquietudine nel cuore di milioni di fedeli. Una lettera particolare, ritrovata in un antico monastero nelle mani di una religiosa e che nel corso degli anni successivi ha fatto parlare a lungo la comunità.
Un ritrovato incredibile e del quale ad oggi tutti parlano quasi sottovoce, con inquietudine palese per un fenomeno che ha del magico, nel vero senso del termine. Tra le parole del manoscritto recuperato, solo una parola chiara, “Ohimè“.
La suora venne infatti ritrovata riversa al suolo, con ancora stretta a sè la lettera dal misterioso linguaggio, con le mani e il volto sporco di inchiostro. Secondo i più, la testimonianza di una lotta impossibile.
Il mistero del ritrovato inquietante tra le mani della suora morta nel monastero
Era l’11 agosto del 1676 quando Suor Maria Crocifissa della Concezione, la nobile Isabella Tomasi, venne ritrovata nella sua cella con ancora stretta tra le mani una lettera nel monastero di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento.
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Il manoscritto, recuperato dalle consorelle, pareva un mix di greco, latino e cirillico, e altri alfabeti di popoli non conosciuti. Alcuni di essi, poi, si seppe fossero adoratori del diavolo. La religiosa avrebbe combattuto tutta la notte con lui, rifiutandosi di firmare la lettera e pagando con la sua morte, lasciando ai posteri questa missiva. Gli studiosi l’hanno immediatamente soprannominata come la “lettera del diavolo” e la traduzione non ha tuttora senso compiuto.
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“Forse ormai certo Stige. Poiché Dio Cristo Zoroastro seguono le vie antiche e sarte cucite dagli uomini, Ohimé! Un Dio che sento liberare i mortali” è il contenuto della missiva. Secondo alcuni esperti, la donna non avrebbe voluto in realtà diventare suora di clausura e avrebbe creato il clamore per portare attenzione su di sè. Il manoscritto si trova tuttora nel monastero dell’agrigentino, e continua ad essere motivo di studio da parte dei religiosi.