Un fenomeno imperversa nelle coltivazioni, i frutti si presentano sotto forme innaturali. Cosa sta succedendo in agricoltura.
È un fenomeno tutto nuovo che sta interessando le colture dei frutteti. Ancora non si comprende bene la dinamica anche se gli esperti hanno una loro idea. È sotto gli occhi di tutti cosa sta accadendo all’Italia dall’avvento della primavera.
Tutta la penisola è stata interessata e investita da un’ondata di calore insopportabile. L’anticiclone sudafricano ci ha regalato delle giornate bollenti. Il suolo italiano è stato raggiunto da Hannibal e Caronte che hanno mietuto secchezza e siccità.
Da allora fino alla venuta dell’estate si sono registrati solo poche giornate di pioggia. Non è servito a molto visto che i letti dei fiumi sono pieni di pietre. Per via della brutta situazione alcune enti regionali hanno vietato l’irrigazione delle piantagioni.
Una vera tegola in testa per i coltivatori che non hanno potuto dare acqua a semi e piantine. Oggi invece le coltivazioni che si sono salvate presentano il fenomeno della nanizzazione. Un modo nuovo in cui rientra un dato che preoccupa molto gli esperti del settore.
I professionisti danno una spiegazione a ciò che sta avvenendo nelle coltivazioni. In pratica i frutti che sono nati si rimpiccioliscono. Quindi i frutti diventano “nani” perché è il loro modo di conservare l’acqua. Senza la fonte principale i frutti non crescono e la forte calura non aiuta.
Molti vivaisti raccontano che anche se i loro alberi hanno un po’ d’acqua non aprono gli stomi per fare entrare aria e ossigeno perché altrimenti verrebbe fuori il vapore acqueo. Per mantenere quella poca che hanno bloccano la crescita. La conseguenza è rappresentata da frutti molto piccoli.
Qualche soluzione si sta prendendo in esame per fare in modo di ovviare alla nanizzazione. Le piante sono esseri viventi e si adattano alle difficoltà. E’ una sorta di autodifesa delle colture a frutta mantenere quella poca idratazione che hanno. Chiudono il fattore crescita anche in presenza del solleone.
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La siccità è il nemico numero uno delle piantagioni. L’acqua è fonte primaria per il loro buon sviluppo. Senza ne risente tutta l’agricoltura.