Assicurazione auto, altra spada di Damocle per gli utenti. Previsti rincari, i dati preoccupano gli automobilisti italiani. I dettagli.
Con RC auto intendiamo una sorta di contratto assicurativo che tutela il proprietario dei veicoli durante la circolazione in strada. Questo significa che nel momento in cui accade un sinistro, la nostra assicurazione provvede al pagamento dei danni.
Si paga ogni anno e a seconda delle compagnia scelta abbiamo dei privilegi e delle agevolazioni. Purtroppo, però, per molti automobilisti italiani, questa spesa sta diventando una vera e propria spada di Damocle sulla testa a causa dell’ingente somma.
E’ stato un inizio anno decisamente molto complicato, perché a causa del conflitto ci siamo trovati di punto in bianco a dover sostenere delle spese impreviste. Una tra queste è stato l’aumento della benzina che ha letteralmente sconfortato il Paese.
Assicurazione in aumento: i rincari dei prezzi preoccupano gli automobilisti italiani. Come tutelarsi
Come abbiamo accennato, negli ultimi mesi abbiamo assistito all’aumento del carburante. Dall’oggi al domani, il prezzo della benzina è salito vorticosamente – preoccupando molto i cittadini.
Purtroppo, però, bisognerà fare i conti con un altro aumento di prezzi: stiamo parlando, infatti, dell’assicurazione. La notizia ha allarmato gli automobilisti italiani che dovranno nuovamente sostenere una crisi molto importante.
Volendo scendere nel tecnicismo è emerso che assicurare un veicolo oggi costa circa l’8,6 % in più rispetto al 2021. In media, infatti, parliamo di una spesa di partenza di oltre 400 euro. Come è possibile spiegare questo aumento? A cosa è dovuto?
Stando alle parole di un esperto, il tutto dipende non solo dai costi dei sinistri, ma ovviamente anche dall’inflazione e da alcune strategie delle compagnie che sono state adottate durante i mesi più complicati della pandemia. L’aumento dovrebbe aumentare nei prossimi mesi.
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Le regioni italiane che soffrono maggiormente di questo aumento dei prezzi sono in primis la Campania, seguono a ruota la Puglia, la Liguria e le Marche. Il Friuli-Venezia Giulia, invece, riesce a conquistare il podio inverso, entrando di diritto nelle regioni meno care.