Scoperte in una grotta italiana tracce umane risalenti a 350 mila di anni fa

Sensazionale studio archeologico. Scoperte in una grotta italiana alcune tracce umane risalenti a 350 mila di anni fa. I particolari della ricerca. 

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Archeologo (Foto da Pixabay)

Nelle ultime settimane si stanno registrando importantissime scoperte archeologiche sia in Italia sia nel resto del mondo. Oggi vogliamo occuparci ancora una volta del nostro Paese e sottolineare quanta meraviglia nascosta c’è in profondità.

Grazie ad uno studio molto accurato da parte di un team di archeologici si è potuta constatare la presenza di alcune importantissime tracce umane all’interno di una famosa grotta pugliese. La notizia ha lasciato di stucco i ricercatori che non si aspettano qualcosa del genere.

Siamo al cospetto, infatti, di un rinvenimento a dir poco straordinario che ribalta del tutto la storia dell’insediamento e le convinzioni degli scienziati circa il periodo cui risalirebbe. Entriamo nel cuore della notizia.

Puglia, Grotta Romanelli: rinvenuta la presenza di tracce umane precedente agli uomini di Neanderthal

Scopriamo qualcosa in più sulla Grotta Romanelli: è un insediamento naturale e venne scoperto per la prima volta nel 1900. Stando alle numerose ricerche, il sito in questione ha dato i ripari agli uomini del Paleolitico.

Come abbiamo appena accennato, si tratta di un sito archeologico molto importante e risalente ai primi del ‘900. Fu solo allora che venne data per certa la presenza dell’uomo al suo interno. Furono trovati al suo interno, infatti, alcuni strumenti in pietra e tre scheletri.

Questa teoria è stata recentemente messa in discussione, in quanto grazie all’accurato lavoro svolto da alcune università italiane, si è giunti alla conclusione che le tracce umane nella grotta sono decisamente più antiche rispetto a quanto stabilito.

La presenza di micro-fossili e alcuni depositi calcarei hanno permesso di datare la presenza umana a circa 350 mila anni fa e non 125 mila come si è sempre sostenuto. Questo nuovo scenario, infatti, rafforza l’idea che la grotta è stata abitata dagli uomini di Neanderthal.

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Continuano le ricerche e si tenterà anche di scavare più in profondità nella speranza di trovare altri segni del passaggio umano all’interno della grotta.

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