“Ce la passavamo male”: Luca Barbarossa e il ricordo struggente di un periodo disperato

Luca Barbarossa fa un salto indietro, tempi duri per il cantante romano. Sbarcare il lunario è stato difficile come non mai.

Luca Barbarossa tempi duri
Luca Barbarossa (instagram)

Un grande musicista e interprete. Luca Barbarossa vanta molti ammiratori anche nella sfera dello spettacolo. Quando salì sul palco di Sanremo con la splendida ode Portami a ballare, emozionò tutte le mamme sedute nel parterre. Un omaggio alla fata di casa.

Quell’edizione c’era la splendida Sabrina Ferilli come co-conduttrice. L’attrice accettò quel ruolo proprio per la presenza del suo cantante preferito. Lo ha sempre dichiarato che Luca gli piaceva come ragazzo. come persona e soprattutto per quel talento verace che possedeva.

E’ stata tanta la gavetta nella sua vita. Gli esordi non erano proprio idilliaci ma avevano dalla loro parte la giovinezza e un coraggio da leoni. Poi l’incontro fortunato con n talent-scout e partì in picchiata per un successo che non ha mai visto tramonti.

Luca Barbarossa emergono le circostanze che lo hanno fatto diventare famoso

Dal gennaio del 2010 è il conduttore scatenato di Radio 2 Social Club. Il tutto viene ambientato in un locale virtuale dove si fa buona musica radiofonica e anche dal vivo. Molti ospiti hanno calcato la stanza dove si ride e si gioca. Ha ricevuto un premio per il progetto di successo.

 

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E’ sposato con la stessa donna da vent’anni ed ha tre figli: Valerio, Flavio e Margot. Il fratello è il noto scrittore Cristiano Barbarossa. Anche Luca ha voluto ispirarsi alla sua carriera e mettere nero su bianco le sue esperienze. Non perderti niente  è un libro autobiografico di successo.

Adora Antonello Venditti. Racconta che un giorno il musicista entrò nella sala incisione e si mise a suonare il pianoforte per lui. Che emozione! Nell’intervista rilasciata ad un settimanale confessa:

“Ero un ribelle che scappava da casa e non tornava per settimane, mesi. Sparivo, me ne andavo in Inghilterra, in America. Con il mio amico Mario ci esibivamo a piazza Navona o anche a Barcellona: eravamo giovani, carini, simpatici.

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Non stavamo per strada perché ce la passavamo male o eravamo disperati. Per noi era una lunga vacanza e con quel mestiere ci campavamo, facevamo soldi per proseguire il viaggio”.

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