Occhi aperti in mare perché il pericolo si nasconde davvero dietro dietro l’angolo. Attenti in modo particolare a LEI. I dettagli.
La bellezza del mare è un qualcosa di inspiegabile: il colore delle acque, la meraviglia dei fondali, le specie che lo abitano. Ma non è sempre tutto oro quello che luccica, perché nasconde anche dei pericoli. Occorre fare molta attenzione quando si decide di tuffarsi e in particolare bisogna leggere i segnali che la natura ci sta dando.
Senza dubbio uno dei rischi maggiori cui andiamo incontro è quello della risacca, fenomeno abbastanza ricorrente che dipende dal movimento delle onde. In questi casi bisogna cercare di mantenere la calma e aspettare che la corrente faccia il suo corso. Ma non è tutto, perché si nascondono anche altre insidie.
Mi rivolgo in modo particolare alle meduse che sono temutissime dai bagnanti italiani. Bisogna ammettere che il solo pensiero ci fa trattenere dall’entrare in acqua. Come dobbiamo comportarci alla vista di una queste? Vi è una specie più pericolosa delle altre? Scopriamolo.
Il pericolo in mare si nasconde in ogni dove: preoccupa sempre più la presenza della medusa Caravella portoghese
Come abbiamo appena accennato, il mare nasconde bellezza e pericolo contemporaneamente. In modo particolare è la presenza delle meduse a suscitare il maggior rischio di pericolo per i bagnanti.
Una delle meduse più pericolose per l’uomo è la Caravella portoghese, conosciuta anche con il nome di Physalia physalis. Non facciamoci ingannare dai suoi colori meravigliosi, perché i suoi tentacoli sono molto pericolosi per l’uomo. Le punture sono dolorose e dannose.
Il perché di questo nome è molto semplice: la sua forma ricorda proprio quella di una antica caravella quando ha le vele spiegate. Si nutre principalmente di plancton e riesce a raggiungere anche una discreta velocità: parliamo, infatti, di 20 metri al minuti. Non male per le sue dimensioni.
Avvistate specialmente in Australia, questa medusa è la responsabile di tantissime punture ai danni dell’uomo. La puntura è accompagnata da un dolore molto forte e da segni sul corpo che durano circa 3-4 giorni. In alcuni casi più estremi sono stati registrati anche diversi shock anafilattico e febbre.
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Negli ultimi anni, il temibile animale marino è giunto anche in Italia nel Mar Mediterraneo. Dunque, occhio a dove vi bagnate.