Sembrerebbe proprio che numerose aree costiere italiche, negli ultimi tempi, abbiano qualche problema da non sottovalutare.
Anche quest’anno, soprattutto dopo il termine di svariate restrizioni causate dall’emergenza sanitaria, gli italiani, come abbiamo visto, in generale si può dire che non abbiano rinunciato alle vacanze.
O, almeno, se vogliamo, qualche giorno se lo sono concessi. E così, c’è chi ha scelto la montagna e c’è chi, naturalmente, ha voluto abbronzarsi al sole di una spiaggia dorata.
Insomma, stando alle stime, sembrerebbe che nel Bel Paese ci siano stati tanti che per questi mesi caldi hanno fatto le valigie e hanno raggiunto le più disparate mete turistiche.
Ma, per quanto riguarda le zone costiere, pare proprio che ultimamente sia stato dato un allarme proprio per una certa tipologia di spiaggia.
Ci stiamo riferendo, per l’appunto, a quello che ha riferito recentemente Legambiente nel Rapporto Spiagge 2021. In particolare, si tratta di un resoconto di quello che sta succedendo nelle aree marittime.
Lo studio, infatti, ha messo in risalto la situazione odierna, dando un quadro piuttosto preoccupante. In effetti, il tema principale è proprio quello delle spiagge libere che, al giorno d’oggi sarebbero un numero decisamente carente.
Da ciò che è risultato, quindi, che le aree costiere, per più del cinquanta per cento del territorio italico, sono dedicate agli stabilimenti balneari, a discapito, quindi, dei posti free.
In effetti, il motivo principale è che sono aumentate decisamente le concessioni, e il numero delle quali l’anno scorso superava addirittura le dodici mila strutture.
Così, questa condizione riguarda molte Regioni d’Italia, come, per esempio, Liguria, Emilia-Romagna, Campania, Abruzzo, e altre ancora.
Ma non è finita qui, perché la suddetta associazione ambientalista ha lamentato persino una certa erosione delle spiagge italiche. Si tratta, per la verità di una problematica che interesserebbe quasi il 50 per cento delle coste sabbiose.
Ciò, quindi, potrebbe essere il risultato della tanto paventata crisi climatica della quale si parla molto in questo periodo. Per ultimo, e non meno importante, però, esiste di frequente anche la questione non da poco dell’inquinamento che coinvolge più del 7 per cento delle coste.
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A tal proposito, perciò, bisognerà cercare di trovare una soluzione per questo stato delle cose che, come è ovvio che sia, dovrebbe essere cambiato.