Importante scoperta archeologica: sono stati rinvenuti da un gruppo di scienziati i resti di un antichissimo calendario Maya. I particolari da non perdere.
Prima di addentrarci nel cuore della notizia cerchiamo di conoscere un po’ meglio il popolo Maya. Quali i loro usi e costumi? Si tratta di una civiltà molto antica che si è insediata in quello che è l’attuale Messico. Sono particolarmente conosciuti per la bellezza della loro arte e per le loro abilità matematiche.
Erano soliti innalzare meravigliosi templi – di cui abbiamo preziose testimonianze – e si servivano della scrittura geroglifica per le comunicazioni. Molto interessante il concetto di tempo e inerente ad esso il loro significato di cronologia che veniva calcolata in base ad un punto fisso del loro passato.
Guatemala, riportati alla luce i resti di un vecchio calendario Maya. Si stima possa risalire al 300 a.C.
Un aspetto ancora oggi molto indagato da parte degli studiosi è il sistema del calendario Maya. Di straordinaria rilevanza, infatti, è il minuzioso calcolo del ciclo solare e lunare, nonché delle eclissi.
A tal proposito occorre sottolineare una sorprendete scoperta archeologica avvenuta in Guatemala. Sono stati riportati in auge alcuni frammenti murali che identificano uno dei più vecchi calendari del popolo Maya. La sua attribuzione risale tra il 300 e il 200 a.C.
Gli archeologi non hanno potuto fare a meno di notare la presenza di un’iconologia tipica del popolo. Presenti, infatti, una testa di cervo, due punti ed una linea. I simboli stanno ad indicare una data divinatoria del calendario.
E’ emerso che questa civiltà si servisse di ben quattro calendari differenti, pensati e costruiti con lo scopo di tracciare il tempo e scandire le fasi solari e lunari. Era composto da 260 giorni e da una curiosa combinazione di numeri e giorni, rappresentati da segni differenti.
LEGGI ANCHE –> Italia, eccezionale scoperta in un piccolo borgo: un ricco tesoro nascosto
LEGGI ANCHE –> Scoperta terrorizzante in acqua: creatura fantasma a 8.000 metri di profondità
Il rinvenimento apre le porte ad un nuovo spunto di riflessione e chiarifica quelli che sono stati i principali strumenti divinatori di questo popolo così misterioso e affascinante.