Ha dell’assurdo quanto successo a un sessantenne pizzicato a rubare un Euro dalla Fontana di Trevi. Per 11 anni ha dovuto attendere un processo penale.
Un episodio che per come si è poi evoluto ha dell’assurdo. I fatti risalgono a ben 11 anni fa, quando l’uomo all’epoca di poco più di cinquant’anni venne notato da turisti presenti e forze dell’ordine, mentre con un bastone con all’estremità un magnete cercava di recuperare qualcuna delle tante monetine che giornalmente vengono lanciate nelle sue acque come segno beneaugurante.
Il cinquantenne venne quindi fermato dalla Polizia, aspettandosi una lavata di capo, o al massimo una multa. Gli agenti invece lo denunciarono per furto aggravato, dopo esser riuscito a mettere le mani su un Euro.
Nel capo di imputazione si poteva leggere che “al fine di trarre profitto, si impossessava di una moneta presente all’interno della Fontana di Trevi, di proprietà del comune di Roma”. In primo grado, nonostante la richiesta di annullamento da parte dell’avvocato difensore, venne quindi condannato a 2 mesi e 20 giorni di carcere.
Fontana di Trevi: scampa una condanna per un soffio
Una condanna, quella ad ottanta giorni di reclusione, ritenuta eccessiva dal legale (“si è trattato di un euro rubato da una fontana“), che ricorse in appello. Come spesso accade, tuttavia, la tempistica della giustizia italiana fece il suo corso molto dopo l’accaduto, fissando una nuova data del processo addirittura 11 anni dopo l’accaduto.
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La data prevista venne infatti fissata per il 7 aprile 2022, ed è a questo punto che il giudice decise di annullare il tutto in quanto “è decorso il termine della prescrizione”. Una fortuna per l’uomo, che ha dovuto tuttavia rimanere in ballo per più di 10 anni. Una vicenda francamente assurda.
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Tutte le monete lanciate nella famosissima Fontana vengono destinate infatti al Comune di Roma, e per chi cerca di impossessarsene sono previste di solito multe, molto salate, che vanno dai 200 ai 500 Euro.