Una notizia che ha instaurato una vera rivoluzione in ambito oceanografico. Gli studiosi sono senza parole alla scoperta.
Il mare nasconde fitti misteri, l’habitat è talmente esteso da ospitare delle creature incredibilmente enormi. È notizia dell’ultimo di una vera e propria rivoluzione marina che attende all’alimentazione di una specie ittica. Tra i fondali si aggirano molte specie anche aliene di pesce.
Ce ne sono di una varietà infinita, sono piccoli, medi, grandi variopinti e spettacolari. E ben risaputo come soprattutto i maestosi oceani ospitano delle creature al pari. La visione ci rimanda subito alle balene che sono i padroni del mare. Sono mammiferi giganteschi che possono arrivare ad una lunghezza di 6 m.
Tra questi spicca il pesce balena. Forse sarebbe meglio decifrarlo con il nome scientifico che sarebbe lo squalo balena. Gli scienziati affermano che è il più grande animale esistente al mondo si ciba di krill e altri pesci di piccoli dimensioni. Il suo aspetto mastodontico di sicuro genera terrore.
Il corpo è quello di una balena ricoperto a pois e con delle strisce bianche. La bocca si presenta ampia con una fila di denti interne tra cui filtra l’acqua per prendere il suo sostentamento. A vederlo non si direbbe eppure il pesciolone è gentile e non attacca affatto l’uomo.
La caratteristica che più sorprende di questo mammifero è il fatto che è erbivoro. Proprio così si nutre di alghe e altro materiale vegetale che trova lungo le sue nuotate. Non è il primo caso visto che sulla terraferma gli fanno compagnia elefante e ippopotami.
I biologi affermano che lo squalo balena non ha bisogno di una dieta esclusivamente carnivora. Il plancton è il cibo preferito dei padroni dell’oceano. A tal proposito il famoso dottor Mark Mekaan afferma:
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“Forse il sistema di evoluzione sulla terra e in acqua non è poi così divers. Lo studio, pubblicato su Ecology, ha preso in considerazione i risultati di diversi campioni bioptici di squali balena provenienti dalla Ningaloo Reef, la splendida barriera corallina dell’Australia occidentale.
Confrontando gli acidi grassi e gli amminoacidi presenti nei tessuti animali con quelli rinvenuti in campioni di plancton e di alghe, è emersa la verità”.